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 2015  dicembre 31 Giovedì calendario

A 85 anni Montaldo è tornato a fare l’attore

«Avevo nostalgia di riascoltare le parole ciak, motore, azione e, poiché i film che mi interessano come regista in Italia sembra che non si possano più realizzare, ho deciso di stare sul set da attore». Ricorre all’ironia Giuliano Montaldo per spiegare cosa lo abbia spinto ad accettare la proposta di Francesco Bruni, che lo ha voluto protagonista del suo nuovo film, Tutto quello che vuoi.«L’esperienza di attore – confessa Montaldo – mi emoziona molto, mi diverte, mi rilassa mentalmente anche se dal punto di vista fisico è una bella fatica e rappresenta una sfida alla mia carta di identità. Le riprese sono durate sette settimane, sono quasi sempre stato in scena e mi hanno perfino costretto a inerpicarmi fino a uno sperduto lago appenninico a oltre 1600 metri di altezza. Comincio a pensare che fare seriamente l’attore, come mi è capitato in questo caso, sia perfino più impegnativo del lavoro da regista».Sul set Giuliano Montaldo aveva esordito proprio come attore, in Achtung banditi! di Carlo Lizzani nel lontano 1950. «Lizzani mi aveva notato in uno spettacolo politico messo in scena da una filodrammatica al teatro Carlo Felice di Genova e mi affidò il ruolo di un commissario politico partigiano trentenne. Io di anni ne avevo solo venti ma, secondo Lizzani, avevo un portamento autoritario e un volto adulto, così mi affidò il ruolo senza problemi». La carriera d’attore di Montaldo si esaurì rapidamente con una seconda esperienza, ancora con Lizzani, in Cronache di poveri amanti. «Il mio passaggio dietro la macchina da presa fu determinato dalla curiosità di conoscere in maniera approfondita la macchina cinema. Lo si può fare solo da regista».Tuttavia, in anni recenti, lo abbiamo rivisto in Il lungo silenzio di Margarethe von Trotta nel ruolo di un procuratore, in Un eroe borghese di Michele Placido, dove interpretava il governatore della Banca d’Italia, e in Il caimano di Nanni Moretti, era un regista impegnato nella realizzazione di un film su Cristoforo Colombo. «Ma a un ruolo da protagonista – assicura – proprio non ci pensavo. Quando Bruni mi ha chiamato sono rimasto dubbioso: alla fine mi ha convinto la corte serrata del regista, la stima nei suoi confronti, la validità della sceneggiatura. E la spinta di mia moglie Vera, ingaggiata anche lei per un piccolo ruolo».Tutto quello che vuoi racconta il rapporto fra un anziano poeta che sta perdendo la memoria e un gruppo di ventenni che con la scusa di una partita a poker praticamente si trasferiscono a casa del vecchio. Bruni si dice entusiasta dell’interpretazione di Montaldo: «È un attore meraviglioso, dotato di autorevolezza, eleganza, senso dell’umorismo. Sta dando vita a un personaggio indimenticabile: severo, austero, colto, ma pure tenero e buffissimo».Ma in attesa di Tutto quello che vuoi, una imminente prova per testare il talento di Montaldo attore sarà offerta dal nuovo film di Carlo Verdone,L’abbiamo fatta grossa, con Verdone e Antonio Albanese, in sala a gennaio. «Nel film – si schernisce – il mio ruolo è poco più di una comparsata, sono un signore a cui Carlo restituisce il gatto scappato di casa. L’ho fatto perché non potevo dire no a un collega tanto simpatico e gentile». Ma l’entusiasmo con il quale Montaldo si esprime fa pensare che, alla bella età di 85 anni, potrebbe davvero cominciare un’imprevista carriera.