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 2015  dicembre 30 Mercoledì calendario

La droga arriva per posta. Un affare da 500 miliardi di dollari

Se guardi tra i miei feedback, troverai il commento di uno dei miei primi clienti: grazie a queste pilloline ha fatto faville in discoteca e si è fatto due fighe pazzesche! Sono da provare”. Dieci pillole di Zolpidem, un medicinale per la cura dell’insonnia che si acquista con prescrizione medica, costano tre euro l’una sulla darknet, l’Internet nascosta a cui non si accede con tradizionali browser. A venderle, in una community italiana, è Merkeen. Le spedisce dalla Cina. “Vivo ormai da anni in Asia e sono entrato in contatto con una bella fetta di umanità orientale, ma anche russa, europea, australiana – spiega– In molti paesi asiatici c’è la libera vendita di farmaci”. Racconta che, arrivato in Cina, poteva ancora comprare il Roipnol, oggi bloccato anche lì. “Così ho trovato un ottimo sostituto, lo Zolpidem”.
Con più di 250 mila prescrizioni rilasciate nel corso dell’ultimo anno negli Usa, è più facile ottenerlo. È inodore, insapore, incolore. “Quindi i cani non lo percepiscono”, mi spiega Merkeen. Se ingerito, provoca blackout prolungati e la vittima non è in grado di reagire alle violenze. Tantomeno ricordarle. “Se provi queste prime pillole e funzionano, io son disposto anche a scendere nel prezzo. Voglio iniziare una collaborazione proficua con un compratore che sia disposto a spacciarle e a creare una rete di spaccio in Italia”. Lo rassicuro, gli dico che sono interessata a questo tipo di affare, mento. Dice che oltre allo Zolpidem, mi può rifornire di Ritalin e altre benzodiazepine (psicofarmaci), Cialis e Viagra. “Con queste i ragazzi si divertono nei locali. La gente crede che lo Zolpidem si usi solo per le ragazze. Certo, anche per quello. Ma se ben mixato, può avere effetti allucinogeni pazzeschi e farti sballare alla grande”. Lo Zolpidem arriva in un blister, busta gialla nella cassetta delle lettere. Ha impiegato tre settimane. L’accordo prevedeva una spedizione con posta raccomandata tracciabile: sarebbe costata 32 euro in più. Merkeen, però, ha poi cambiato idea. “All’ufficio postale ho pensato che il modo migliore perché la merce arrivi è con posta normale, perché non è sottoposta ai controlli della dogana”.
 
La battaglia persa e la droga senza confini
Un’analisi della società di cybersicurezza Trend Micro (Going Deeper, Exploring the deep web) sui primi quindici fornitori in tutti i mercati del deep webmostra come le droghe leggere siano le merci più scambiate e diffuse. Al secondo posto ci sono i prodotti farmaceutici come Ritalin e Xanax, poi le droghe pesanti.
“Questi dati confermano che la maggior parte degli utenti del deep web è in cerca di stupefacenti – si legge nella ricerca, pubblicata a luglio dopo due anni di analisi – Nonostante la chiusura di Silk Road, uno dei maggiori mercati illegali della darknet e l’arresto del titolare, Ross Ulbricht, procurarsi droga qui è ancora molto facile”. Chiudere un mercato criminale non è abbastanza. “Ci sono sempre acquirenti in cerca eci sono venditori che vogliono guadagnare e soddisfare le esigenze dei clienti. I market, o i forum, sono solo un mezzo. Si possono chiudere, ma fino a quando la domanda sarà abbastanza forte ce ne saranno sempre altri pronti”. Sequestrare un sito o risalire ai loro gestori, però, è quasi impossibile. Gli sviluppatori dei programmi per accedervi si vantano di aver creato software per l’anonimato a prova di forze dell’ordine, Stati, censure e hacker.
“Ci sono però casi noti in cui Fbi, Europol e Interpol sono riusciti a sequestrare i siti”, mi spiega Vincenzo Cincaglini, uno degli autori dello studio. Nel caso di Silk Road, si dice abbiano identificato l’amministratore grazie a un suo errore: sembra avesse utilizzato una mail legata alla sua vera identità in un forum pubblico della rete normale. Gli hanno sequestrato di tutto: materiale, macchine, bitcoin. In Italia, a luglio, la polizia postale ha chiuso un marketplace con 14 mila utenti, sequestrato bitcoin (criptomonete) per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro e arrestato il gestore del sito che, in casa, aveva più di undici server per tutelare l’anonimato degli utenti. Per due anni, gli agenti si sono finti compratori e venditori, hanno conquistato la fiducia degli utenti e gradualmente hanno scoperto elementi utili all’indagine.
“Abbiamo fermato un uomo senza scrupoli – mi racconta Carlo Solimene, primo dirigente della seconda divisione della Polizia Postale – con precedenti penali e capace di fare qualsiasi cosa. Lo definirei un mestierante, abilissimo movimentatore di masse con grandi abilità informatiche”. Con lui, anche preziosi dati da cui partire per estendere le indagini ad altri venditori della darknet: secondo i dati che mi fornisce l’Interpol, in questa rete c’è un volume d’affari globale di circa 500 miliardi di dollari. “Se si invia un pacco di 15 chili e viene intercettato, si subisce una perdita pesante – mi spiegano – Se invece si vendono quei 15 chilogrammi in pacchi da 500 grammi ognuno, sono minime sia le perdite che le possibilità di intercettarli. E la criminalità organizzata sta già utilizzando la darknet per fare tonnellate di soldi”.
 
Le istruzioni di Boris: coltiva, taglia, vendi
“Il terreno lo preparo a novembre, vangando e zappando. Poi, verso fine gennaio, si rivolta di nuovo e gli si dà una fertilizzata. Poi, a metà marzo, rifinisco il lavoro rendendolo fine e morbido prima di mettere a dimora le piantine fatte nascere e crescere per una quindicina di giorni in vaso”. Boris mi spiega come coltivare la marijuana outdoor, all’esterno. È molto disponibile, in chat mi riempie di particolari: gli ho chiesto di aiutarmi a realizzare una piantagione dal momento che lui ne ha già diverse.
Mi spiega come individuare la zona migliore, come ripulire il terreno, quale periodo dell’anno scegliere (“La prima settimana di aprile che quest’anno sarà anche luna crescente e sei abbastanza al riparo dalle gelate”), con quale mix di torbe e perlite trattarlo “visto che aiuta a ossigenare le radici e a mantenere il terreno più umido in caso di assenza di acqua”. Chiude gentilmente: “Se ti serve sapere qualcosa di più specifico, chiedi pure”. L’erba, nella darknet, costa dai 13 euro in su al grammo e varia in base alla qualità e al tipo di coltivazione. Il residuo costa anche due euro al grammo.
“La coca è una polvere, il taglio si fa mescolando altre polveri e con una pressa si creano i sassi”, mi spiega invece Red aggiungendo dettagli su oleosità, l’acetone e i luoghi umidi in cui conservarla.
Ricevo suggerimenti su come trattare i cristalli di meth, mi viene sconsigliata l’eroina (“Mi hanno insegnato che nella vita tutto e lecito, tranne quella robaccia”).
Ci sono storie di persone che hanno trascorso anni in comunità per disintossicarsi. “Arrivati a un certo punto, ci si trova davanti ad una scelta: o muori o cerchi di riprenderti – scrive Lester –Personalmente ero arrivato a questo bivio con l’eroina, i miei amici erano quasi tutti morti o in galera e dopo quasi dieci anni di quella vita mi ero rassegnato. Poi mi sono giocato la carta della comunità. È stata dura, ma sono diventato una persona nuova, pulita e con una gran voglia di ricominciare. Ho conosciuto mia moglie e insieme a lei mi sono rifatto una vita. Non bisogna mai smettere di crederci”.
Pochi giorni fa, però, in cima alla lista delle droghe in vendita, c’era anche l’eroina: high quality, 38 euro al grammo.