Libero, 29 dicembre 2015
La cornuta che ha trascinato in strada la cornificatrice mezza nuda, tanto per farlo sapere a tutta la città. È successo a Napoli
Si chiama strascino ed è una particolare versione campana del catfight. È l’epilogo plateale della lotta tra donne, quando una delle due ha preso nettamente il sopravvento. A quel punto comincia la fase due della rissa: l’umiliazione pubblica. Lo strascino è ineludibile in presenza del movente passionale
La sublimazione dell’atto si ha in caso di flagranza. Cioè, se la moglie coglie l’amante nel momento del rapporto sessuale. A quel punto, nessun dubbio: la situazione “impone” lo strascino. Che, di fatto, consiste nell’afferrare per i capelli la seduttrice trascinandola in strada. Qui al dolore fisico si addiziona la gogna pubblica. Le viandanti che assistono alla scena possono commentare e insultare. Ma non inveire fisicamente. Perché quello è un fatto personale tra la fedifraga e la cornuta. Il fatto curioso è che, a Napoli, la moglie tradita, cogliendo sul fatto gli amanti, individui come primario obiettivo la donna e non il marito, attribuendo più colpe alla femmina che seduce il consorte e meno all’uomo che la possiede. Più che semplice curiosità, probabilmente questo deve essere un fatto che si spiega con l’antropologia culturale. Dov’è la notizia? Che all’ombra del Vesuvio lo strascino resiste pure ai tempi di Facebook. La vendetta consumata nella piazza, davanti ai paesani, dà più soddisfazione di una rissa virtuale, anche nell’era dei social network. Ne sa qualcosa l’inconsapevole consigliere regionale che, a ridosso del Natale, si è trovato, suo malgrado, coinvolto in questa storia di corna raccontata dal sito Retenews24 e ripresa da Dagospia. La scena: il retrobottega di un supermercato, in un paese del vesuviano, dove la moglie del politico stava, diciamo così, “curando il collegio” del marito. In particolare era in corso una “riunione” con il titolare del supermarket, imprenditore agro-alimentare piuttosto noto nella zona. E già questo frame basterebbe a rievocare un indimenticabile b-movie di Lino Banfi, “L’onorevole con l’amante sotto il letto”. Qui però le parti sono invertite. Le corna se le prende il politico. Del quale si sa poco o nulla: è eletto in provincia di Napoli, è un ex democristiano e non è alla sua prima esperienza in Consiglio regionale. È stato appena rieletto alle elezioni del maggio scorso. Della fedifraga si sa che è stata beccata sul fatto dalla moglie dell’imprenditore. Si sa che ne è scaturita una rissa tra le due, nella quale la cornificatrice ha avuto la peggio: è stata trascinata per strada mezza nuda dalla cornuta che, a causa delle ragioni illustrate in precedenza, ha ritenuto opportuno far sapere ai concittadini quale scena hard ha sgamato irrompendo tra le conserve di pomodoro. Infine, sempre il giornalista Pasquale Napolitano scrive che lo strascino è stato interrotto dall’arrivo dei carabinieri, avvisati da una segnalazione anonima. E che la vicenda avrà un seguito in tribunale perché sono state sporte denunce. In una parola: sputtanamento. Raccontano che il cornuto, per la vergogna, abbia sconvocato il tradizionale saluto alla cittadinanza per gli auguri natalizi. E abbia abbandonato il paese, staccando il telefono. La sua identità rimane misteriosa. Sui social si scatenano le voci. «È del Pd», «No è di Forza Italia». C’è chi dubita della veridicità della notizia («È una bufala»). E c’è chi fa il superiore e non gliene frega un corno. Anzi due.