29 dicembre 2015
Il primo giorno di blocco delle auto a Milano • Un decalogo anti-smog • Il Giappone chiede scusa per le schiave sessuale coreane • Aumenta l’età pensionabile per le donne • I divorzi che mandano sul lastrico • Il Movimento 5 Stelle caccia Serenella Fucksia • Seduti si muore prima • Il segreto di Adele
Smog/1 A Milano è stato il primo giorno di blocco totale del traffico per far scendere i livelli di inquinamento. Scattato alle 10 del mattino, è durato sei ore. Si ripete oggi e domani. A fine giornata si contano 300 multe staccate dalla polizia locale su un totale di 1.500 controlli su tutta la città
Smog/2 L’Anci Lombardia ha consegnato al governo un decalogo per combattere lo smog. Tra i punti, la promozione di «un coordinamento delle Regioni della Pianura Padana per concertare azioni di lungo periodo e di emergenza» e la definizione di provvedimenti regionali «che vadano in automatico quando si sforano i limiti di Pm10 consentiti, come le limitazioni della circolazione e l’abbassamento delle temperature massime di riscaldamento negli edifici». Altre richieste riguardano il ripristino integrale delle risorse per il trasporto pubblico locale, oltre a una data di scadenza precisa per la rottamazione dei veicoli euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel (oltre a incentivi per chi cambia queste auto e sgravi fiscali sul bollo dei mezzi più «puliti»); una data di scadenza anche per la sostituzione delle caldaie più inquinanti. E poi anche l’incentivazione del trasporto merci su rotaia, della riconversione elettrica dei mezzi in sharing e — anche se non è scritto nel decalogo — anche di chi va al lavoro in bicicletta, sul modello francese (Rossi, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Donne/1 A Seul, in una conferenza stampa congiunta tra i ministri degli Esteri di Giappone e Corea del Sud, il governo nipponico ha espresso «profonde scuse» per le schiave del sesso sudcoreane: donne rastrellate dai giapponesi durante l’occupazione e la Seconda guerra mondiale nei territori a beneficio dei soldati. Il Giappone ha anche promesso un miliardo di yen (7,6 milioni di euro) in risarcimenti che andranno in un fondo gestito dall’esecutivo sudcoreano (e non alle dirette interessate). Se Tokyo manterrà la sua parola, la Corea considererà chiusa la questione «in modo definitivo». Le circa duecentomila giovani strappate alle loro famiglie, furono costrette, a partire dagli anni Trenta fino alla conclusione della Seconda guerra mondiale, a diventare schiave sessuali dei soldati giapponesi, subendo stupri e sevizie per anni. Gran parte di queste disperate, una volta tornate a casa, dovettero anche affrontare l’onta e l’umiliazione di una società conservatrice. Più di un premier giapponese, negli anni, provò a esprimere «rimorso» per quanto accaduto, ma mai con parole chiare e con l’impegno economico del governo. Oggi in Corea del Sud sopravvivono soltanto 46 di queste donne, tutte ultraottantenni (Salom, Cds).
Donne/2 Dal 2016 per le donne lavoratrici del privato ci vorranno ventidue mesi di lavoro in più prima di andare in pensione. Potranno lasciare il lavoro per vecchiaia a 65 anni e sette mesi (63 anni e nove mesi sono stati sufficienti nel 2015); per le autonome non prima di 66 anni e un mese, mentre sono già equiparate agli uomini le dipendenti pubbliche, cioè all’età di 66 anni e sette mesi. Altrimenti gli uomini potranno andare in pensione anticipata se hanno versato 42 anni e dieci mesi di contributi, 41 anni e dieci mesi le donne. Chi sarà particolarmente penalizzato dal meccanismo messo in piedi dalla legge sono le signore nate nel 1953: nel 2018, quando avranno raggiunto il traguardo dei 65 anni e sette mesi, sarà scattato un nuovo scaglione per spostare in avanti l’età pensionabile (salvo revisioni della legge) e nel 2019 l’asticella dell’età sarà spostata ancora più in alto da un nuovo adeguamento alle aspettative di vita. Morale, queste lavoratrici rischiano di potersi mettere a riposo solo nel 2020 (Schianchi, Sta).
Assegno Secondo le stime dell’Ami, Associazione matrimonialisti italiani, i processi penali per il «mancato pagamento dell’assegno ai figli» sono aumentati del 20% negli ultimi cinque anni. Le nozze durano sempre meno: dal 1995 a oggi sono triplicati i divorzi dopo dieci anni vita in comune, e le separazioni cresciute del 70%. Ma nello stesso tempo il 12% degli utenti delle mense della Caritas sono proprio i separati e i divorziati, anzi le divorziate, visto che l’8,5% sono donne con figli minori a carico (De Luca, Rep).
M5S Il Movimento 5 Stelle ha cacciato Serenella Fucksia. Il blog di Beppe Grillo ha pubblicato un post in cui si annunciava la votazione per espellerla, rea di aver «violato ripetutamente il codice di comportamento dei parlamentari 5 Stelle» a causa della mancata restituzione delle «eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre 2015», nonostante «i diversi solleciti inoltrati con scadenze in data 8, 21 e 26 dicembre». In serata il risultato: il 92,6% dei 26.630 votanti è favorevole all’espulsione. Molti i punti che hanno alimentato i malumori. Dai complimenti a Maria Elena Boschi sulla mozione di sfiducia del M5S («Oggi la ministra ha fatto una bella figura») alle continue frecciate sui meccanismi del Movimento (Buzzi, Cds).
Sedentari Ricercatori dell’Università di Sydney hanno detto che se si sta troppo tempo seduti si vive di meno. Coloro che trascorrono ore a svolgere attività sedentarie, come un lavoro di ufficio, hanno il 90% di probabilità in più di sviluppare il diabete di tipo 2. E ancora: stare seduti per ore può aumentare del 18% le probabilità di morire a causa di una malattia cardiovascolare e dal 13 al 16% le probabilità di ammalarsi di tumore, come quello del seno e del colon. Uno studio presentato nell’ultimo meeting dell’«American College of Cardiology» di San Diego ha scoperto che ogni ora trascorsa stando seduti aumenta del 14% la calcificazione delle coronarie, le arterie che irrorano il cuore (Arcovio, Sta).
Voce Neuroscienziati sono all’opera per cercare di capire perché la voce di Adele provochi pianto (Venegoni, Sta).
(a cura di Daria Egidi)