La Stampa, 28 dicembre 2015
Mamma e bimba muoiono durante il parto a Torino. La procura apre un’inchiesta
«Viva la vita» aveva scritto pochi giorni fa Angela Nesta, 39 anni, sulla sua pagina Facebook, condividendo il messaggio d’auguri di un’amica. Tra le foto anche quelle dell’albero di Natale, quest’anno davvero speciale per l’arrivo di Elisa, previsto, alla scadenza del nono mese, proprio in occasione della festività. Doveva nascere ieri notte, dopo un lungo travaglio. Angela e il suo compagno, Francesco, erano felicissimi di quel regalo della vita. Ma qualcosa è andato storto al quarto piano del Sant’Anna, ospedale torinese di eccellenza.
Le ultime fasi
Mamma e bimba sono morte durante le ultime fasi del parto. Adesso la procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità dell’equipe medica di turno. Stando al referto dell’ospedale si è trattato di un arresto cardiocircolatorio. La piccola, invece, sarebbe nata morta. «Al momento non riusciamo a capire cosa sia accaduto: c’è stata una dilatazione improvvisa e la situazione è precipita repentinamente» spiega Chiara Benedetto, responsabile del reparto di ginecologia e ostetricia dov’era ricoverata la mamma.
Il ricovero
«Me l’hanno uccisa. Angela era la mia unica figlia. Con lei hanno ammazzato anche la mia nipotina. Adesso voglio giustizia» dice il sconvolto il papà, Pietro Nesta: l’altra notte, dopo aver chiamato i carabinieri per farli intervenire in sala parto, si è scagliato in preda alla collera contro un medico incrociato in corridoio. «Mi hanno fermato i carabinieri, altrimenti gli avrei messo le mani addosso».
Angela, stando al racconto dei familiari, aveva avuto una gestazione tranquilla, senza problemi. Sono negli ultimi giorni aveva avvertito sbalzi improvvisi di pressione. Così il giorno 21 si era presentata al pronto soccorso, manifestando già contrazioni. «Una ogni 7-10 muniti» annota il medico di turno nel referto di dimissione.
Abitando a pochi passi dall’ospedale, Angela e Francesco si sentivano al sicuro. Poi la donna si ripresenta il giorno dopo per un controllo, e di nuovo viene rimandata a casa. Il 23 sera, in preda a forti dolori, va per la terza volta in ospedale e a quel punto, viene ricoverata. Sta altri due giorni in reparto, sotto controllo. I tracciati risultano normali. «A parte quegli sbalzi di pressione, tutto sembrava procedere senza problemi» dice il primario.
Induzione al travaglio
Stando sempre al racconto dei familiari, venerdì scorso, il giorno di Natale, un medico avrebbe spiegato alla donna che l’indomani avrebbe partorito, grazie alla manovra di induzione al travaglio. Ma per tutto il giorno di Santo Stefano non succede nulla. Francesco, in tarda serata lascia l’ospedale. «Vada a casa, se c’è bisogno la chiamiamo» gli dicono in reparto. Alle due di notte squilla telefonino e scopre che la piccola non è sopravvissuta al parto. Disperato, chiama i genitori di Angela e con loro va in ospedale. Arrivano in corsia, trovano la porta chiusa e chiamano i carabinieri. Dopo due ore scoprono il resto.
La cartella clinica
I carabinieri hanno identificato i componenti dell’equipe medica che si è occupata di Angela e sequestrato tutta la documentazione sanitaria. Proprio nei giorni scorsi il Sant’Anna di Torino, insieme ad altre sei strutture italiane, è stato premiato con «tre bollini rosa». Il massimo riconoscimento nazionale «per l’impegno, l’interesse e l’attenzione alla cura delle donne».