il Fatto Quotidiano, 28 dicembre 2015
Silvestro, il santo del veglione che inventò le domeniche. Breve storia della rivincita di un Papa sfortunato
Il suo pontificato fu molto lungo, quasi 22 anni, e venne oscurato dal potere di Costantino, che riunì tutto l’impero da Roma a Costantinopoli, la “seconda Roma” già Bisanzio e non ancora Istanbul. San Silvestro, per alcuni studiosi, è stato un papa “molto sfortunato con la storia” ma a distanza di 17 secoli il suo nome viene ricordato ogni fine anno con il rito ludico, tipico delle feste delle società industriali, del cenone e del veglione. Una rivincita paganeggiante e anche involontaria, causata dal fatto che il calendario cristiano assegna il 31 dicembre proprio alla festività di San Silvestro, morto quel giorno nell’anno 335, quarto secolo dopo Cristo. Il pontefice fu vittima pure di uno dei più clamorosi falsi storici che gli fece guadagnare l’appellativo di “ricco patre” nella bolgia dei simoniaci dell’Inferno dantesco. Ovvero la celebre donazione costantiniana della città di Roma a papa Silvestro, che Dante mise a fondamento del potere temporale della Chiesa: “Quella dote che da te (Costantino, ndr) prese il primo ricco patre (Silvestro, ndr)”. In ogni caso, fu sotto Silvestro I, e grazie alla protezione dell’imperatore, che a Roma vennero erette le basiliche più importanti, quelle peraltro del “giro delle sette chiese” del 1500 per lucrare le indulgenze giubilari. Da San Pietro a San Paolo, da San Sebastiano a San Lorenzo. La più solenne di tutte, fu la consacrazione di San Giovanni in Laterano, il 9 novembre 324, “madre e capo delle chiese di tutta Roma e tutto il mondo” e per secoli sede papale.
Molti, dunque, furono gli eventi che segnarono il regno di Silvestro sulla Chiesa. Altri due, si rinnovano ancora ogni settimana. Fu lui, infatti, a istituire la “Dies dominica” come giorno dedicato a Dio, in ricordo del riposo biblico del Signore dopo la creazione. L’altro è la formula del Credo nel Concilio di Nicea del 325, convocato contro la dottrina ariana che negava la divinità di Cristo. Una formula recitata tutte le domeniche: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili”.
Ogni 31 dicembre, il veglione restituisce a San Silvestro una fama meritata per altre festività.