Corriere della Sera, 28 dicembre 2015
Totti è tornato, finalmente
«Quanto mancherò? Tre o quattro mesi». Sembrava solamente una battuta, pronunciata all’uscita dalla clinica in cui era andato a fare gli esami dopo l’infortunio muscolare subito col Carpi, si è trasformata in un’amara profezia. Si è fatto male il 26 settembre, Francesco Totti, e da quel giorno la Roma e Rudi Garcia hanno dovuto fare a meno di lui, con risultati altalenanti.
Il 6 gennaio (102 giorni dopo) ci sarà anche il suo nome tra quelli che affronteranno il Chievo, una gara che potrebbe decidere il futuro del tecnico francese, a meno di ribaltoni dell’ultima ora: se, come sembra, domani Garcia dirigerà la ripresa degli allenamenti, rimarrà in sella almeno fino a Verona. Una non decisione della società che costringerà Luciano Spalletti, già dichiaratosi disponibile a tornare sulla panchina che è stata sua per quattro campionati (più due giornate del quinto) dal 2005 al 2009, ad aspettare ancora un po’ prima di conoscere il suo futuro.
Proprio il tecnico di Certaldo ha avuto un ruolo determinante nel trasformare Totti dal rifinitore che è stato per tutta la prima parte della carriera, al centravanti prolifico diventato invece nella seconda. Un cambiamento che ha condizionato anche il modo di giocare della Roma negli anni seguenti – l’unico che ha provato ad inserire un attaccante vero come Luca Toni è stato Claudio Ranieri -, modificandone il dna. Lo stesso Garcia ha fallito quando si è trattato di far giocare centravanti come Destro, Doumbia o Borriello, e anche con Dzeko sta incontrando più di una difficoltà.
Il bosniaco a Verona non ci sarà (e con lui gli squalificati Nainggolan e Pjanic, sul quale c’è da registrare il pressing del Real Madrid e del Barcellona), e la soluzione più probabile è quella di un attacco «leggero», con uno tra Gervinho e Salah come attaccante centrale, supportati da Florenzi, recuperato esterno offensivo dopo la cessione di Iturbe ed in attesa di rinforzi (Sabatini è in trattativa con il Genoa per Perotti).
Totti, che durante le vacanze non si è mai fermato del tutto ma ha sempre lavorato per recuperare più in fretta la condizione, dovrebbe partire dalla panchina. Per lui si tratta comunque di un nuovo inizio per convincere James Pallotta, con i fatti e non solo a parole, che può ancora dare tanto alla Roma. Almeno per un altro anno.