La Stampa, 28 dicembre 2015
John Beeden, il primo uomo che ha attraversato a remi il Pacifico, da solo
«Arrivato alle 10 am ora locale. È bello essere sulla terra...». Poche parole, meno dei fatidici 140 caratteri, scarno come il suo corpo graffiato dall’Oceano. Con questo tweet John Beeden ha annunciato al mondo di aver vinto la sua sfida: è il primo uomo ad aver attraversato a remi il Pacifico, in solitaria e fino in fondo.
Atleta da sempre, 53 anni, britannico di Sheffield, casa in Canada con la moglie Cheryl, papà di due ragazzine, Beeden è approdato ieri a Cairns, nel Queensland, in Australia con la sua canoa di sei metri, Socks II, dalla carena e sovrastrutture di un rosso acceso, dopo aver remato per 209 giorni nel blu del Pacifico. Era partito il primo giugno scorso da San Francisco, in California; ha battagliato per 7.400 miglia, oltre 14 mila chilometri, spendendo tutto se stesso sui remi per 15 ore al giorno.
«Pensavo di metterci meno, di arrivare a metà novembre. Ma, ragazzi, è stata davvero dura. Ho dovuto lottare contro Madre Natura molto spesso, soprattutto all’Equatore, alle prese con correnti contrarie: ho combattuto miglio su miglio», racconta. Non è un novellino, sa quel che dice. Nel 2011 aveva già attraversato a remi l’Atlantico in solitaria, dalle Canarie alle Barnados, in 53 giorni. «Mi aspettavo che il Pacifico fosse più ostico, ma non immaginavo tanto. Ha tentato più volte di farmi fuori. Ho dovuto scavare in me stesso, scendere nel profondo per trovare la forza di continuare».
La gioia della famiglia
Sul molo di Cairns, tra la folla, ci sono anche Cheryl e le sue ragazze. «Ho sempre saputo che ce l’avrebbe fatta. Solo che ci ha messo più tempo di quanto ci aspettassimo. Ma adesso è finita e siamo felici» dice la moglie. John, cinque chili in meno rispetto alla partenza, l’abbraccia. Già, la solitudine. «In mezzo all’Oceano ho ricevuto una mail (a bordo il telefono satellitare e computer, alimentati da pannelli solari) in cui mi si diceva che la persona più vicina a me, in quel momento, era qualcuno in una stazione spaziale a 250 chilometri dal globo. Fantastico! È stato un grande privilegio».
«Ciascuno di noi ha l’obbligo di uscire dal proprio metro quadrato» ha detto Alex Bellini, l’italiano che nel 2008 era stato fermato dal maltempo a 60 miglia dalla costa australiana dopo aver remato nel Pacifico per 18 mila chilometri (traversata completata per l’Ocean Rowing Society). John Beeden l’ha fatto.