Corriere della Sera, 28 dicembre 2015
La storia di Luisa Spagnoli raccontata in tv, con Luisa Ranieri
Potrebbe sembrare una favola: una ragazzina, figlia di pescivendoli, povera, semianalfabeta, passa davanti a una vetrina dove sono esposti dei confetti e sogna di creare lei, un giorno, una grande confetteria. Ma quella di Luisa Spagnoli è la storia vera di una delle prime grandi imprenditrici italiane che, agli inizi del ‘900, ha creato industrie che spaziano dai dolciumi all’alta moda. Una storia che viene raccontata su Rai1: un film («Luisa Spagnoli») in due puntate, coprodotto da Rai Fiction e Moviheart, con Luisa Ranieri protagonista, regia di Lodovico Gasparini, in onda nei primi mesi del 2016.
Tutto inizia a Perugia in una piccola drogheria. Insieme con Francesco Buitoni (Massimo Dapporto), dà vita alla Perugina e soprattutto inventa i famosi «Baci» con tanto di bigliettino. Poi, pettinando dei conigli a pelo lungo, crea i golf di lana d’angora e comincia, per hobby, l’attività di stilista. Alla fine nasce, nel suo nome, una rete commerciale di negozi di abiti femminili, oggi presente in tutto il mondo.
«Stento a credere che, nell’epoca in cui è vissuta, tra il 1877 e il 1935, sia stato possibile che una donna di umili origini abbia costruito tutto ciò – esordisce Ranieri —. Luisa Spagnoli ha incarnato la modernità, era avanti cento anni rispetto al suo tempo. È stata capace di cambiare il suo destino e quello di chi lavorava con lei». Interviene il produttore Massimiliano La Pegna: «Oggi parliamo di quote rosa. Lei, un secolo fa, metteva a disposizione delle sue operaie le nursery per i loro bambini. È stata la prima donna a entrare in un consiglio d’amministrazione e tra le prime a guidare un’auto. Ci mancava solo che si mettesse in politica: non ha fatto in tempo, è morta troppo giovane».
Una vita all’avanguardia anche nel privato: nonostante fosse sposata da anni con un musicista (interpretato da Vinicio Marchioni) e avesse tre figli, ebbe una storia d’amore con un uomo più giovane di 15 anni, l’imprenditore Giovanni Buitoni (Matteo Martari), figlio di Francesco. Racconta la pronipote Nicoletta Spagnoli, attuale amministratore delegato dell’azienda: «In città sapevano tutti della loro relazione, che era oggetto di pettegolezzi. Ma la mia bisnonna ha avuto due grandi amori: sia il marito Annibale, con cui mantenne un rapporto d’affetto, sia Giovanni, con cui condivise buona parte del lavoro». Ragiona Ranieri: «Ma ve l’immaginate voi una donna sposata e con tre figli che decide di vivere una storia extraconiugale, accettandone tutte le conseguenze? È difficile adesso, figuriamoci allora! Una donna libera, che ha fatto le scelte più difficili. Una guerriera».
Una guerriera che un giorno, nella fabbrica di cioccolato, si accorge di uno spreco: nella lavorazione delle nocciole venivano scartati alcuni residui. «Cominciò a impastarli – riprende la pronipote —, mettendo una nocciola intera sulla cima, coprendo il tutto con una colata di cioccolato fondente. Aveva la forma di un pugno e lo chiamò “cazzotto” Perugina. Ma Giovanni le fece notare: come fa un cliente a chiedere in pasticceria “mi dia un cazzotto”?».
Tenace e invisa ai concorrenti: le industrie dolciarie del Nord vedono minacciato il loro monopolio. Inizia una guerra alla Perugina da parte di imprenditori spregiudicati. «Ma lei non molla – dice Ranieri – e oppone alle difficoltà la sua creatività. Spagnoli ha vissuto momenti di cedimento, di dubbio, di fragilità. Ma reagiva alle avversità con determinazione, ripartendo da capo. Ci sono persone che si lasciano trascinare dagli eventi, dalla vita. Lei era una che trascinava gli eventi e la vita». Osserva il direttore Rai Fiction Tinny Andreatta: «Una figura femminile orientata al futuro. Da una condizione di partenza di marginalità, testimonia dell’emancipazione contro il conformismo ed è capace di costruire un percorso dal nulla. È un esempio di come il passato può diventare attualità vitale».
Conclude Luisa Ranieri: «Non oso pensare cosa avrebbe potuto inventarsi se fosse vissuta più a lungo».