il Giornale, 27 dicembre 2015
La grande abbuffata di dodici anziani
Tortellini, lasagne, secondi a non finire, contorni a go-go, senza poi rinunciare al dolce. L’ingordigia di dodici anziani, che non hanno saputo tirarsi indietro davanti all’abbuffata natalizia, li ha portati dritti dritti in ospedale.Una decina di loro hanno mangiato e bevuto fino a svenire e quando hanno riaperto gli occhi si ritrovati in un letto dell’ospedale San Martino di Genova, con una flebo al braccio e un gran mal di pancia. Lo stesso è accaduto a due colleghi di abbuffate, che hanno telefonato al 118 della centrale di Tigullio Soccorso, che fa capo all’ospedale di Lavagna. Casi limite, che hanno comunque spinto i medici a lanciare un appello ai non giovanissimi, invitandoli a mangiare e bere con moderazione durante il cenone di Capodanno.Ma è chiaro che alle scorpacciate natalizie gli italiani non rinunciano. Quest’anno nel Belpaese sono stati spesi a tavola 2,2 miliardi di euro per cibi e bevande consumati tra la notte del 24 e il 25. Otto persone su 10, ovvero l’82 per cento, hanno scelto di mangiare in casa con parenti o amici, il 9 per cento nei ristoranti e il 3 in agriturismi. Secondo la Coldiretti a prevalere è stato il Made in Italy mentre il cibo esotico e i «fuori stagione» sono praticamente scomparsi dalle tavole. In pole position, invece, i piatti della tradizione, dal bollito al pollo arrosto, dai cappelletti in brodo alle lasagne, pizze rustiche e dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,1 ore trascorse sui fornelli per la preparazione dei piatti. La spesa totale stimata per acquistare pesci, carni e salumi è stata di 850 milioni di euro, 400 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 350 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 per pasta e pane e 100 milioni di euro per formaggi e uova. E c’è una novità importante. Il Codacons ha sottolineato che per la prima volta dopo otto anni i consumi legati alle festività natalizie sono tornati a registrare segno positivo, con una crescita complessiva del 3% rispetto allo scorso anno e un giro d’affari che ha raggiunto quota 10,1 miliardi di euro. Cifre ancora lontane rispetto a quelle pre-crisi del 2007, ma che comunque lasciano ben sperare.