La Stampa, 24 dicembre 2015
Autostrada del Sole, aperta la variante di valico tra Pian del Voglio e Barberino
Di cerimonie, lungo i 32 chilometri della variante di valico nuova di zecca, negli ultimi undici anni ce ne sono state quattro: due con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, due con il presidente del consigio Matteo Renzi. Quella di ieri è la volta buona, anche se la giornata si era aperta con 12 chilometri di coda sul tratto autostradale che l’infrastruttura alleggerirà, fra Pian del Voglio e Barberino (nomi nella storia del tormentone quotidiano del bollettino del traffico): il 23 dicembre parte l’esodo natalizio, e poi una delle gallerie nuove in mattinata era occupata proprio dall’inaugurazione.
Renzi riassume a giornata in una «grande emozione» annunciata come di consueto su Twitter prima ancora di arrivare al taglio del nastro: «Finalmente si inaugura. Non ci credeva più nessuno ma l’Italia riparte». Nella galleria, una delle 41 appena finite, il premier ha ripreso il leit-motiv dei gufi: «È arrivato il giorno che sembrava non dovesse arrivare mai, che manda in soffitta i professionisti del “tanto non ce la farete mai”, del piagnisteo e della lamentazione, è il giorno che sembrava talmente lontano l’anno scorso». Riferimento alla cerimonia numero 3, quella del novembre 2014, quando Matteo Renzi e i vertici di Autostrade si erano impegnati solennemente a consegnare la variante entro la fine di quest’anno.
Promessa mantenuta. Ancora Renzi: «L’8 novembre di un anno fa, quando si disse che entro 12 mesi avremmo inaugurato quest’opera, fummo accolti con disillusione, come quando dicemmo che avremmo fatto l’Expo e che sarebbe stata un successo. Il 2015 si chiude con l’inaugurazione della variante, il successo dell’Expo e l’occupazione che torna a crescere. Le promesse si rispettano e le tasse scendono, perché se l’Italia fa l’Italia non ce n’è per nessuno, siamo il paese più all’avanguardia, più innovativo, più attraente».
Sullo slancio dell’entusiasmo, il premier ha toccato anche il tema delicato di un’altra infrastruttura leggendaria: “Delrio (il ministro delle infrastrutture, anche lui presente ieri, ndr) mi ha suggerito di dirvi che la prossima è la Salerno-Reggio Calabria, però se si finisce anche quella poi…». Quindi il premier è tornato a insistere sulle potenzialità dell’Italia, mettendo l’accento sui freni che ancora ne ostacolano l’azione e sul senso di fierezza che continua a mancare: la variante di valico appena inaugurata «dà il senso che se questo Paese si tira su le maniche è in grado di fare opere che segnano la storia dell’ingegneria del mondo. L’Italia è un nome che dovremmo avere il coraggio di pronunciare con lo stesso orgoglio con cui lo pronunciano bambini e genitori libanesi, nella scuola dove opera il nostro contingente militare». Poi le note dolenti sulla burocrazia, «nessuno ci mette 32 anni per dare via libera». Ora che la variante è fatta, Renzi può giocare con i ricordi: sul vecchio tratto Bologna-Firenze dava di stomaco da bambino e sulle stesse curve ha visto, da adulto, star male i suoi figli. Finale di giornata: «Questo 2015 si chiude con risultati e fatti concreti. L’Italia è forte». Segue elenco: Imu e Tasi addio, Jobs Act, insegnanti, legge elettorale.