la Repubblica, 24 dicembre 2015
La Rai ricaverà dal canone in bolletta 200 milioni e non 420
ROMA. Tra i 180 e i 200 milioni di euro. Netti, veri. È la somma che la Rai conta di ricavare dall’operazione “acchiappa l’evasore”, dal meccanismo del canone tv nella bolletta elettrica introdotto dalla nuova Legge di Stabilità. La cifra, dunque, è più bassa rispetto ai 420 milioni che il tam tam delle agenzie di informazione e dei siti ha imposto lunedì sulla base di uno studio (“Focus R&S sul settore tv”) di Mediobanca. Come rimettere i numeri in ordine? Qualche consigliere di amministrazione della Rai, ieri, chiedeva addirittura di diffondere un comunicato ufficiale di smentita. Ma la tv di Stato ha scelto il basso profilo. Non è il caso, soprattutto a Natale poi, di fare le pulci a questo o quel giornalista o di leggere in controluce ogni singola virgola scritta da Mediobanca, che ha un centro studi accreditato. Alla fine, la stima della Rai si può agevolmente ricavare dalle dichiarazioni pubbliche di queste settimane e dai documenti di lavoro che Viale Mazzini ha elaborato insieme al ministero dell’Economia. La televisione pubblica stima che 22,5 milioni di famiglie abbiano un’utenza elettrica prima casa. È questa la platea che deve pagare il canone. Non tutti lo faranno. Ci saranno gli evasori irriducibili, i morosi che pagheranno quando potranno, qualcuno farà ricorso giurando di non avere il televisore. Si immagina che questi “non paganti “saranno l’8 per cento del totale. Poi bisogna conteggiare il prelievo forzoso che lo Stato fa, ogni anno, sul canone tv (pari al 5 per cento del gettito totale). Infine la stessa Legge di Stabilità stabilisce che la Rai debba avere il 66% della cifra totale recuperata dall’evasione. Due terzi, mentre un terzo resterà nelle casse dell’Erario. Alla fine dei conti, Viale Mazzini calcola – e scrive nel suo Bilancio di previsione per il 2016 – che il canone nella bolletta elettrica le procurerà tra i 180 e i 200 milioni in più, netti. Non un euro di più. (a. fon.)