Libero, 22 dicembre 2015
L’ex di Valeria Marini fa crac e ci guadagna 21 milioni
Da un insuccesso all’altro fino al botto finale: uscire dai guai pagando 230mila euro a fronte di un debito che supera i ventuno milioni. Volendo fare i ragionieri diciamo che i creditori verrebbero soddisfatti allo 0,74%. Una bellezza (per il debitore). Protagonista di questo splendido copione è Giovanni Cottone, palermitano, 58 anni, di professione imprenditore, commerciante, mediatore d’affari. Al punto, secondo le cronache rosa, da aver tratto in inganno anche Valeria Marini, la Marylin Monroe de noantri, sposata nel 2013 con un velo della sposa lungo sette metri. Separazione un anno dopo. Una gioia per i giornali rosa. In precedenza si erano occupati di Giovanni Cottone le cronache finanziarie ma anche la cronaca nera a causa di un tentato rapimento organizzato dalla prima moglie. Non perché gelosa di Valeriona (o almeno non risulta). Più probabile l’altra spiegazione: che il sequestro fosse un modo molto persuasivo con cui la signora intendeva farsi dare dei soldi che, diceva, le appartenessero.
UNA MANCIA
Ora comunque Giovanni Cottone sta per completare il suo capolavoro: chiudere tutte le pendenze con i creditori versando una mancia. Fantastico. L’opportunità gli deriva dalla legge del 2012 che, sostanzialmente, introduce anche in Italia la figura del «fallimento personale». Insomma non c’è bisogno di essere una società o un’impresa per aprire una procedura concorsuale. Il debitore mette a disposizione tutto quello che ha: rivolta le tasche, rompe il salvadanaio, vende i mobili e con quello che ricava paga i debiti. Poi può continuare a vivere come prima. Si chiama «composizione della crisi di sovra indebitamento». Il gruzzoletto messo a disposizione è solo una frazione infinitesima del debito? Non importa. Se il Tribunale accetta il gioco è fatto: i creditori si divideranno le briciole e il debitore potrà tornare libero vivendo del suo lavoro (se ce l’ha) e del suo stipendio (se l’ha conservato). Giovanni Cottone è proprio a questa svolta: deve dare quasi venti milioni a Equitalia, 1,6 milioni al suo ex socio Paolo Berlusconi, 41mila euro al commercialista Adriano Gavazzi Borella e quasi ottantamila euro al Banco Popolare. Nel complesso 21,3 milioni. Il debitore però ha poco da offrire: una Lambretta, una vecchia Cagiva, due auto ancora targate Palermo che risalgono agli anni ’70 quando abitava in Sicilia. L’unico bene di qualche consistenza è rappresentato dall’immobile posseduto dalla società Unicot. Cottone ha dato incarico a Gabetti di vendere. Per chiudere offre 230mila euro. I creditori, se non accettano potranno sempre sequestrare le auto, le moto e le quote dell’immobiliare. Poco probabile che possano recuperare grandi soldi. Ma se anche accetteranno il concordato non è proprio che scialeranno: Equitalia dovrebbe accontentarsi di 148mila euro, Paolo Berlusconi di 11.700, Gavazzi Borella di 306 euro e il Banco della bellezza di 591. Gli unici a fare tombola sarebbero gli organi della procedura, coordinati dal commercialista milanese Maurizio Storelli cui spetterebbero ben 69mila euro. Certo anche il povero Giovanni chiusa la procedura dovrebbe fare qualche sacrificio. Ai giudici ha detto che per andare avanti ha avuto bisogno finora di 162.420 euro l’anno: 36mila per l’affitto della casa di Milano e altri 30mila di costi di gestione. Poi la casa di Roma (7 mila) e relative spese (11.320), la domestica (18.046) e infine i costi personali (60mila euro l’anno). Certo riconosce che da ora in avanti sarà necessaria una profonda spending review. Ma vogliamo mettere quanto è bello liberarsi dei debiti. Come nasce Giovanni Cottone capace di attraversare il firmamento della finanza, della cronaca e dello star system con il bagliore di una meteora non è chiarissimo. Nel verbale che accompagna la richiesta al tribunale racconta di essere sbarcato nel mondo dell’elettronica di consumo «grazie alla conoscenza del mercato cinese». Un vulcano di iniziative nella narrazione che offre ai giudici. Nella realtà una serie di fallimenti. Coinvolge Paolo Berlusconi nell’affare dei decoder per il digitale terrestre lasciandogli alla fine, un conto molto salato da pagare. Lui invece va avanti rombando nel mondo delle due ruote.
LAMBRETTA IN SICILIA
Nel 2008 aveva rilevato il marchio Garelli. Ci riprova con la Lambretta, mito degli anni ’60 e grande rivale della Vespa. Cottone pensa anche alla sua Sicilia e si propone per rilevare lo stabilimento di Termini Imerese che Marchionne ha chiuso. È tutto un bluff. A schiantarsi è Gigi D’Alessio che in questo sogno ci rimette 8 milioni. Per Cottone invece è un successo perché in occasione di uno spot per lo scooter ha conosciuto Valeria Marini. Amore a prima vista. Si sposano il 5 maggio 2013 a Roma. Finisce tutto la prima notte di nozze: «Me lo ricordo ancora adesso mentre mi dà le spalle, immobile, a casa mia a Roma», racconterà accorata la show girl che adesso, in base agli accordi proposti al giudice dovrebbe ricomprarsi il 49% della società Stars Pictures. Dovrà anche farsi carico di ripianare un buco di 112.448 euro.