Corriere della Sera, 22 dicembre 2015
Le metropoli ai tempi dello smog. Polveri sottili, inquinamento domestico e riscaldamenti: ecco perché con un po’ di buon senso si può vivere meglio
Il sindaco della città ideale senza smog e polveri sottili non ha bisogno di emettere nuove ordinanze per abbassare i riscaldamenti o far viaggiare le auto a targhe alterne. Tutti rispettano le regole, nelle abitazioni le temperature non superano mai i venti gradi, chi sente un po’ fresco indossa un maglioncino e non protesta con l’amministratore di condominio. Accompagna i figli con l’autobus o la metropolitana, che passano con frequenza e puntualità. Poi va in ufficio in bicicletta, lungo le piste ciclabili tenute in ordine dall’amministrazione e prende l’auto (a metano o elettrica) proprio quando non può farne a meno. Utopia? Sicuramente. Ma ognuno (istituzioni e cittadini) può contribuire a rendere meno ideale la città perfetta, partendo dai piccoli gesti quotidiani.
Case non troppo calde
Quante volte ci siamo svegliati sudati, dopo aver lottato nella notte con la coperta? Sarebbe stato meglio abbassare il termostato, per esempio a 16 gradi (con porte e finestre ben chiuse, s’intende, per non disperdere il calore). Legambiente ha stimato che in questo modo si risparmia fino al 20%, sia economicamente che emettendo meno inquinanti. Le famigerate polveri sottili sono infatti prodotte soprattutto dalla combustione, di fatto da riscaldamento e trasporto urbano. «Ridurre di un solo grado le temperature nelle nostre case permette un risparmio energetico del 7%» spiega Rossella Muroni, presidente di Legambiente. Molti sindaci hanno emesso ordinanze che suggeriscono misure di questo tipo: 19 gradi è un buon compromesso.
In ufficio senz’auto...
È il momento di spostarsi, per raggiungere l’ufficio o accompagnare i figli a scuola. La scelta del mezzo è cruciale, più del 50% dell’inquinamento urbano deriva dai trasporti su strada. Le soluzioni virtuose possono essere tante. «L’apporto che ogni individuo può dare, in concorso con le istituzioni, è in grado di generare cambiamenti significativi – osserva Silvia Brini, responsabile del rapporto sulla “Qualità dell’ambiente urbano” dell’Ispra —. Si può fare molto, anche a costo zero». Non si spende niente, anzi si guadagna in salute (anche nelle città sommerse dallo smog), muovendosi a piedi o in bicicletta. Se ovviamente le distanze non sono eccessive (e spesso è così, il 30% degli spostamenti quotidiani è inferiore ai 2 chilometri, il 50% è sotto i 5) ed è possibile farlo in sicurezza (isole pedonali, piste ciclabili...).
... e se proprio non si può
Se alle quattro ruote non si può rinunciare, sarebbe meglio prendere in considerazione l’acquisto di un veicolo a basso impatto, metano o gpl, o convertire il mezzo che già si possiede. Controindicazione: è necessario un investimento iniziale. Tuttavia, si può aiutare comunque l’ambiente attuando semplici accorgimenti nella guida. Per esempio: dopo l’avviamento mettersi subito in moto e lentamente, evitare partenze da Formula Uno ai semafori, tenere una velocita costante e moderata, non parcheggiare in doppia fila (favorisce ingorghi e traffico), spegnere il motore durante soste lunghe. Legambiente ha provato a calcolarne i benefici: 200 euro e 300 chili di Co2 equivalenti in meno ogni 14 mila chilometri percorsi con un’utilitaria.
Rinnovare l’aria
I medici ripetono di aprire le finestre più volte al giorno. Vale anche adesso che l’aria è irrespirabile? La risposta è sì. Nonostante tutto, spiegano, è difficile immaginare un inquinamento esterno superiore a quello «indoor»,anche per un semplice calcolo matematico: l’aria di casa è quella che c’è fuori a cui si aggiungono eventuali altri inquinanti (fumo di tabacco, fornelli, vernici dei mobili...).
Sport e mascherine
Gli amanti dell’attività fisica all’aria aperta è meglio che trovino allenamenti alternativi. Correre in città con i livelli attuali di Pm10 non è una buona idea, l’iperventilazione può far male a polmoni e cuore. E indossare le mascherine serve a poco o a niente. I modelli comunemente in vendita non sono in grado di fermare le polveri sottili, quelle davvero filtranti sono così pesanti che non si sopportano a lungo.
Piccoli gesti
Le azioni possibili che ciascuno di noi può mettere in campo ora per rendere l’ambiente migliore possono essere molteplici: anche una corretta raccolta differenziata o ricordarsi di spegnere le luci quando si esce da una stanza danno un utile contributo. «Non ci sono ricette segrete, ma piccoli gesti di buon senso – conclude la presidente di Legambiente Muroni —. Quest’anno non è piovuto e ci lamentiamo dello smog, l’anno scorso è piovuto troppo e c’erano frane e alluvioni. Ma non è solo colpa della natura».