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 2015  dicembre 22 Martedì calendario

«Sono di sinistra, altro che Ncd». Sala presenta la sua candidatura per Milano

«Mi sono chiesto per mesi, venti volte al giorno, se questa fosse la scelta giusta. Poi ho capito che non era più il momento dei dubbi. E sono sicuro che in questa campagna elettorale la passione mi mangerà». Il “mi candido”, ufficialmente, arriverà domani, con un incontro pubblico al teatro Franco Parenti. Ma dopo mesi di riflessioni – e di polemiche – il commissario Expo Giuseppe Sala ha deciso: alle primarie del centrosinistra del 7 febbraio, quelle che sceglieranno il candidato sindaco per il 2016, lui ci sarà.
Un candidato tecnico, come dice chi non la ama?
«Cinque anni in Expo sono stati un’esperienza di grande coinvolgimento di tutte le istituzioni per il bene pubblico: difficilmente vedo una realizzazione più “politica” di quella. Ho imparato tanto».
Proprio grazie a Expo il Pd ha pensato a lei. Si sente il candidato renziano, il candidato del partito della Nazione?
«Mi pare che il Pd non abbia scelto un candidato, e a me va bene così: è il mio partito di riferimento, ma io sono un esterno che vuole parlare di Milano. Non assocerò mai il mio nome a categorie politiche nazionali, se anche esistessero davvero. Penso, con l’esperienza di questi anni, di poter essere un sindaco che si confronta alla pari con il governo».
Giuliano Pisapia ha detto: «Sala ha dato atto del lavoro positivo di questa amministrazione, e a me basta». Come sono i suoi rapporti con il sindaco dopo il suo “Non sono Pisapia”?
«Prima di tutto gli sono riconoscente, perché nel 2011 mi ha riconfermato in Expo: non era scontato. Non sono Pisapia vuol dire solo che ho una storia e un percorso professionale diversi, anche se abbiamo un comune sentire su temi come quelli sociali. Ma non ho mai parlato di discontinuità: una delle mie caratteristiche è quella di innovare e non voglio snaturarmi. Chiunque sarà il prossimo sindaco, dovrebbe coinvolgere Giuliano: io lo farei sicuramente».
Con quale ruolo?
«Un sindaco deve cercare di circondarsi delle energie migliori di una città, e lui lo è: potrebbe essere, per esempio, garante sul tema dei diritti civili».
Ha votato Pisapia o Moratti, nel 2011?
«Pisapia».
C’è un timore più o meno esplicito, tra i suoi critici: che, in piena campagna elettorale, possa ricevere un avviso di garanzia legato a Expo. Ci ha pensato? «Io sono molto sereno, la legalità per me è un valore assoluto: sono una persona incorruttibile. Se avessi anche solo il lontano sospetto che fosse possibile, non sarei così pazzo da candidarmi».
E da sindaco saprà scegliere i collaboratori giusti?
«Su migliaia di dipendenti le indagini hanno riguardato tre persone. E io, che sono garantista, aspetto le sentenze definitive. Il momento degli arresti è stato doloroso, ma sarebbe stato molto più grave se nulla fosse stato scoperto in tempo».
Ieri ha presentato i conti provvisori di Expo: qual è il bilancio?
«I conti, certificati, sono in positivo: sarà un’arma elettorale spuntata. E aggiungo: proprio grazie a questa esperienza credo di poter essere il più bravo nell’attivare i privati per collaborare con il pubblico per i progetti di sviluppo della città».
Da Expo lei ha avuto anche una grande notorietà. Non rischia di confondere i fan (che magari non votano a Milano) con i possibili elettori?
«Expo è stata un bagno di umanità a cui non ero abituato, mi ha cambiato profondamente. Ma non sono così ingenuo da pensare che Milano sia come il magico mondo di Expo».
Come finanzierà la sua campagna elettorale?
«Spenderò poco, pubblicherò online entrate e uscite e avrò prima di tutto un limite: non raccogliere fondi da aziende che hanno lavorato in Expo».
Ma un benestante come lei può capire i problemi di chi fatica ad arrivare alla fine del mese?
«Sono nato in provincia e sono cresciuto in una famiglia normale. Con il mio lavoro mi sono conquistato un’indipendenza economica, ma non ho mica perso il contatto con la realtà».
Se dovesse vincere lei, Francesca Balzani e Pierfrancesco Majorino avranno un ruolo nella sua squadra?
«Non mi sembra serio, adesso, parlare di ruoli. Di certo farò una cosa: non entrerò in polemica con nessuno».
E per gli assessori della giunta Pisapia che la sostengono?
«Non ho promesso niente a nessuno, e nessuno mi ha chiesto posti. Il contributo che mi stanno dando è sulle idee, sul programma. Sto studiando tanto, e lavorando tanto, sui quartieri popolari, prima di tutto».
Riuscirà a convincere Sel a votarla, se dovesse vincere?
«Dicono che vogliono vedere i programmi, nelle prossime settimane vedranno il mio, non chiedo patti di fedeltà a priori, lavorerò – se vinco – con chi, a sinistra, ci sarà. Quel che è certo è che non farò nessun allargamento all’Ncd».