Il Messaggero, 21 dicembre 2015
L’Italia sognata da Casaleggio: statue di Gandhi e gabbie per i corrotti agli angoli delle strade
Se le cose fossero conseguenze delle parole, quando i grillini andranno al potere – e secondo i sondaggi ci sarebbero vicini – l’Italia pentastelluta non avrà più statue di Garibaldi perchè Gandhi prenderà il suo posto (siamo pur sempre indoeuropei del resto) nelle piazze nostrane; sarà priva di tabaccherie perchè il fumo fa male e di macellerie perchè la fiorentina è reato e anche di librerie perchè offendono Dio Web. Insomma, 1984 di George Orwell è un libro rosa o deamicisiano al confronto dell’Italia prefigurata in Veni vidi web (bandite anche le virgole). Si tratta dell’ultima fatica letteraria di Gianroberto Casaleggio, il guru di Grillo, e qui ci sono l’Italia e il mondo immaginati dal riccioluto-occhialuto folletto. A cui piace smanettare con lo smartphone su un videogioco intitolato La distruzione dell’universo (toccate ferro) e immaginare per il futuro planetario un sistema chiamato Gaia, anche se in qualche modo ci aveva pensato prima di lui Esiodo la cui Teogonia ha come personaggio principale Gea o Gaia. Ma ora c’è Gianroberto. E non ci saranno più i giornali e neanche i leader senza aggettivi.
ORWELLINO
Scrive l’Orwellino in Veni vidi web: «L’interactive leader sarà il nuovo politico, colui che trasforma continuamente i desideri della pubblica opinione in realtà». Praticamente un maghetto, un Harry Potter a 5 stelle. Ma ancora: «Questo nuovo politico non avrà bisogno di essere interpretato dai media attuali, che perderanno quindi la loro importanza. L’interactive leader dovrà perseguire la volontà dell’elettorato in tempo reale». Ecco, vietata la differita, bandita la moviola: e Novantesimo minuto come farà? E Paolo Valenti si rivolterà nella tomba? Occhio ai poveri scaffali delle librerie domestiche. Chi li vede scricchiolare pericolosamente, invece di chiamare il falegname si rivolga subito a Casaleggio, che ha la soluzione di pronto impiego: «Esistono enciclopedie on line gratuite, che evitano di far collassare la libreria di casa sotto il peso di volumi soggetti a una rapida obsolescenza. Allora perchè stamparle?». Ecco: «I vecchi contenitori di informazioni finiranno nei musei e la conoscenza non sarà più oggetto di lucro». Ma se anche gli scaffali dei musei cominciano a piegarsi come si farà? A quel punto il falegname verrà convocato oppure nell’Italia e nel modo pentastelluti non esisteranno neppure più i lavoratori del legno e così gli alberi – oggi vittime dell’assenza di «senso di colpa collettivo nei confronti della deforestazione» – saranno finalmente liberi di non essere tagliati da nessuno, e chi ci prova becca 30 anni di galera, e di non dare più la carta ai nemici di Dio Web? In Fahrenheit 451, un capolavoro, Ray Bradbury immagina una società dispotica in cui leggere e possedere libri è reato. Ma quello, appunto, è un capolavoro. Veni vidi web cos’è? Nella prefazione firmata da Fedez, il rapper grillante lo spiega così: «Un manuale chiaro su quello che dovrebbe essere il miglior approccio possibile al web, declinato attraverso le fisiologiche conseguenze, sociali e politiche». La conseguenza è che non possiamo più addentare una bistecca? C’è di peggio. Corrotti e corruttori – in quella che sarà l’Italia Casaleggio s.r.l. – sono esposti in apposite gabbie sulle circonvallazioni delle città nei week end. E chi è sorpreso con un fucile da caccia viene lasciato nudo nei boschi e braccato da personale specializzato munito di pallettoni di sale grezzo. Poi però, se il poverino riesce a sfuggire alle torture, potrà tornarsene a casa gratis perchè il gianrobertismo al potere concede i trasporti gratuiti. Magari per tornarsene di corsa nel passato.