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 2015  dicembre 21 Lunedì calendario

Il Colosseo accoglie ogni giorno 15mila visitatori, ma nel 2016 la Soprintendenza archeologica non metterà un euro per la sua conservazione

Quando si danno solo briciole al Colosseo. Il 2016 si prospetta come l’anno dell’austerity per la casa dei gladiatori. Un caso senza precedenti. La Soprintendenza archeologica di Roma, speciale e autonoma, non ha messo in bilancio neanche un centesimo per la conservazione del monumento più visitato di Roma e d’Italia (e più minacciato negli ultimi giorni tra Isis e ambulanti). E sì che si tratta del “capitolo” essenziale per consentirne una tranquilla apertura al pubblico. Tradotto, non riceveranno il becco di un quattrino tutte quelle attività di cura, pulizia, pronto intervento, monitoraggio, sicurezza e conservazione quotidiana messe in campo da ditte di operai specializzati che permettono ad un monumento di duemila anni di accogliere flussi di 15mila visitatori al giorno.
IL GIUBILEO
Per l’anno del Giubileo i tecnici avevano chiesto un finanziamento di almeno 1,5 milioni di euro. La risposta della Soprintendenza statale è: zero. Scritto nero su bianco nel bilancio 2016 firmato dal soprintendente Francesco Prosperetti, approvato dal Cda, non ancora vagliato dal Collegio Romano ma già sui tavoli del Ministero delle Finanze e pubblicato sul sito istituzionale. Il confronto con gli anni precedenti è pesante. Nel 2015, per la stessa attività, la Soprintendenza aveva stanziato 600mila euro solo per la manutenzione. Dato invariato per 2014 e 2013. Le cifre si impennano nel 2012 (900mila euro) e nel 2011 (1 milione). Ma non è l’unico dato singolare al Colosseo. Per l’Anfiteatro Flavio e l’arco di Costantino, su 11 proposte di scavi e indagini preliminari, interventi conservativi, progettazione, adeguamento per messa in sicurezza per complessivi 7.420.000 euro, sono state finanziate le meno urgenti per un totale di appena 340.000 euro. Vero che il Colosseo vanta la sponsorizzazione di Diego Della Valle da 25 milioni di euro. Ma quelli sono fondi vincolati a progetti specifici (restauro delle facciate, degli ipogei e la realizzazione del centro servizi esterno) sulla base di un contratto del 2011, ed erogati solo in base all’avanzamento dei lavori. Risorse che non possono essere “spostate”. Pensare che negli ultimi anni le risorse della Soprintendenza indirizzate al Colosseo si sono attestate intorno a 1,4 milioni di euro. In sostanza, il monumento principe d’Italia, che garantisce introiti annuali blockbuster da 55 milioni di euro e che da solo mantiene tutto il patrimonio archeologico statale di Roma, riceverà appena 340mila euro. E nessun euro per la manutenzione conservativa. Il bello è che tutti i musei e siti archeologici hanno ricevuto fondi alla voce “interventi di conservazione”. Tutti tranne il Colosseo e pochi altri chiusi al pubblico. Eppure, nel bilancio complessivo di Prosperetti da 43 milioni, c’è chi fa la parte del leone. Molto meglio è andata al Palatino che conquista 10,7 milioni di euro. Per il colle degli imperatori arriva sì una sforbiciata sulla manutenzione (1,6 milioni a fronte dei 2,4 del 2015), ma nel capitolo “scavi e restauri” piovono ben 5 milioni per cosiddetti «interventi di valorizzazione» assegnati allo stesso Prosperetti.
IL RISTORANTE
E per il futuro ristorante al Museo Palatino sono in bilancio già 500mila euro, più i 400mila per far traslocare la biblioteca a Palazzo Altemps. Per l’Appia Antica, su 13 proposte per complessivi 7.120.000 euro, è previsto un piano da 1,5 milioni. Per fortuna non è stato lasciato a zero il capitolo per gli interventi conservativi manutenzione (con 500mila euro, a fronte dei 900mila arrivati nel 2015) e per gli interventi conservativi. Sono perciò salve le aperture al pubblico. Ma i cantieri più urgenti non sono stati presi in considerazione. Un capitolo a sè è rappresentato dalla Domus Aurea: su 8 proposte avanzate dai funzionari per complessivi 4.750.000, la Soprintendenza ne finanzia 4, con 1.370.000 euro. Eppure, all’inizio di aprile, Prosperetti aveva dichiarato: «Per trovarci bene ci vogliono 4 milioni all’anno per 5 anni». Nel complesso, tutto il suburbio dell’antica Roma raggranella appena 1,5 milioni di euro, contro più di 21 destinati al centro e circa 2 per Ostia antica. Un esempio. Per la tomba del Gladiatore sull’antica via Flaminia, su cui spese parole di sostegno nel 2012 persino l’attore Russell Crowe, sono stati stanziati 150mila euro: la richiesta era di 500mila. Insomma, vien da chiedersi cosa ne penserà il ministro della Cultura Dario Franceschini di fronte ad un bilancio che sembra contraddire tutta la sua linea politica. Dal Colosseo alla periferia.