la Repubblica, 21 dicembre 2015
Da gennaio sparirà il biglietto chilometrico. Proteste
Addio ai biglietti dei treni regionali a fascia chilometrica. Dal 1° gennaio 2016 Trenitalia manda in pensione gli storici tagliandi in commercio da ventidue anni, che non hanno data di scadenza e indicazione della tratta e che sono in vendita nei bar, nelle edicole e nei tabacchi. Una rivoluzione voluta dalle Ferrovie: «Un graduale passaggio dalla carta al digitale necessario anche a causa dell’alto tasso di evasione dei biglietti chilometrici», spiegano dall’azienda. Nel 2015 ne sono stati venduti 35 mila, il 15,5 per cento del totale di tutti i tipi di tagliandi emessi e il tasso di evasione ed elusione è stato dell’8,5. Una percentuale alta perché, non avendo indicazioni di linea e orari, vengono spesso utilizzati per tratte superiori alla fascia chilometrica acquistata, oppure, in caso di brevi tragitti, vengono comprati ma non obliterati come accade per esempio in Toscana, sulla Firenze-Lucca-Viareggio, nelle corse utilizzate soprattutto dagli studenti. La soppressione, se da un lato può contrastare l’evasione, preoccupa dall’altro pendolari e lavoratori. «Sono biglietti versatili, da tenere in tasca e usare all’occorrenza – lamenta Vanni Ghimenti, portavoce di un comitato toscano – potevano essere comprati rapidamente senza fare la fila alla biglietteria ed erano molto utili agli anziani o per chi ha difficoltà ad usare le emettitrici self service». I biglietti, fuori commercio da gennaio, potranno comunque essere acquistati fino al 31 marzo e utilizzati fino al 30 giugno 2016 salvo esaurimento scorte: «Ho tentato di procurarmene altri – spiega un tabaccaio poco lontano da Torino Porta Nuova – ma qui in zona già non si trovano». La decisione di Trenitalia era nell’aria da tempo, ma ora l’azienda di trasporto ha reso noti i dettagli. Le edicole e i quattromila tabacchi delle stazioni italiane aderenti alla Fit sono già dotati di un terminale, una sorta di macchinetta self service, che stamperà un vero e proprio biglietto con partenza, arrivo e validità di due mesi. E potranno essere acquistati fino a 20 minuti prima della partenza del treno. Così, per evitare code e attese più lunghe per i viaggiatori l’edicolante della stazione di Bologna ogni mattina si porta avanti con il lavoro e crea delle scorte stampando mucchietti di biglietti per le città più richieste. «Un pendolare che dovrà prendere al volo un treno per Modena, Piacenza o Porretta Terme – dice – troverà già il biglietto pronto». «I tagliandi – spiega Trenitalia – costituiranno una base scientifica per monitorare i flussi e migliorare l’offerta in base alla reale domanda». Ma il pensionamento dei chilometrici ha messo in allarme anche le associazioni dei consumatori: «È un’opportunità da non eliminare – dice Pietro Giordano, presidente di Adiconsum – una ferita che si sarebbe potuta evitare. Così non si favorisce l’utilizzo del treno». I ferrovieri invece, temono la riduzione del lavoro per le biglietterie di Trenitalia. «Aumentare i punti vendita esterni riduce sempre di più i servizi effettuati con il personale dell’azienda», afferma Andrea Pelle, segretario generale del sindacato Orsa. Secondo la Filt Cgil Lucca, invece, «la soppressione porterà disagi anche agli utenti perché i tempi di attesa nelle biglietterie aumenteranno soprattutto alla presenza di comitive numerose, manifestazioni e festività». E secondo il sindacato non diminuirà l’evasione: «Con attese più lunghe molti passeggeri non compreranno il biglietto – dice la Filt Cgil – anche perché spesso le emettitrici self service nelle piccole stazioni non accettano il contante perché piene».