La Stampa, 21 dicembre 2015
L’oggetto più esposto nelle vetrine dei ferramenta è la cassaforte
I negozi di ferramenta sono tra i pochi luoghi in cui si può capire cosa fossero, in un passato non troppo lontano, le botteghe, quando, ad esempio, esistevano ancora le drogherie.
Un tempo le botteghe erano antri ampi che traboccavano delle merci più diverse, non offerte in confezioni sigillate o cartoni, ma disposte negli scaffali in forma accessibile. Le drogherie offrivano generi diversi, dal sapone in scaglie ai biscotti sfusi, dal tonno sottolio alle mandorle; era un mondo dove si poteva toccare e non solo guardare, per lo più in effigie o in immagine ciò che si voleva acquistare. Qualcosa del genere sono oggi le ferramenta dove i prodotti in vendita sono in metallo, oppure in plastica, e contengono gamme eteroclite di oggetti, dalle chiavi alle viti, dai cacciavite ai lucchetti; oppure: tende di plastica, catini, zanzariere, cassette della posta, candele, tubi di silicone, colle, ecc.
In questo periodo prenatalizio facendo un giro per alcune città italiane l’oggetto più esposto nelle vetrine di ferramenta è la cassaforte. Ce ne sono di tutti i tipi e dimensioni. Dalle piccole o piccolissime custodie a muro, per gioielli e monete antiche, a quelle più grandi a forma di mobile, ancorate a pavimenti o pareti. Nel Paese in cui il risparmio è stato sino all’altro ieri uno dei più elevati d’Europa, probabilmente le famiglie italiane possiedono ancora dei piccoli tesoretti da proteggere dalle visite inopportune dei ladri. Una delle prime cose che le imprese di costruzioni suggeriscono nel momento in cui vendono appartamenti nuovi, o ristrutturano i vecchi, è d’installare una cassaforte in casa: «Non si sa mai, può essere utile per le cose preziose». Molto diminuita la consuetudine di affittare cassette di sicurezza in banca; costano e non sono più neppure troppo sicure. Inoltre, stanno chiudendo molte filiali e perciò bisogna cambiare sede a documenti, soldi contanti o altro.
Allora tanto vale installare in casa una cassaforte. Dalle vecchie casseforti a chiave, eredi di quelle create in America nell’Ottocento, si è passati oggi alle casseforti a combinazione elettronica, le più diffuse. In una vetrina di Milano ne ho viste alcune a impronta digitale, date per molto sicure e a prova di ladri professionisti. La maggior parte delle casseforti sono nascoste dietro quadri, o installate nel retro di armadi o altri mobili, che vengono spostati alla bisogna. A Natale, se ancora non l’avete, regalatevela. Poi, crisi permettendo, penserete a cosa nasconderci.