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 2015  dicembre 21 Lunedì calendario

Federica Pellegrini si è addolcita con l’età

Federica Pellegrini, questo è stato uno dei migliori anni della sua carriera?
«Senz’altro. Ho ripreso la rotta giusta degli allenamenti. Ai Mondiali ho vinto l’argento nei 200 e, finalmente, nella staffetta: una medaglia che sognavo da anni. Poi ho chiuso con quell’oro europeo in vasca corta che non mi aspettavo. Il 2015 è stato una virata sostanziale nel mio percorso di atleta».
E pensare che dodici mesi fa aveva toccato il fondo.
«Ero distrutta, ho rischiato di operarmi alla schiena, c’erano tante nuvole sul mio futuro. Sono orgogliosa di come ho reagito».
40 medaglie internazionali e non sentirle.
«Quanti anni di onorata carriera... È bello avere cominciato così giovane e essere ancora qui a 27 anni».
Dopo il 100° titolo italiano ha postato su Twitter due foto: la bambina del primo oro (2003) e la donna di oggi. Cosa ricorda di quel passato?
«La gara, perfettamente. Vinsi i 100 stile in rimonta: è rimasto il mio modo di gareggiare».
Tattica che è anche una visione del mondo?
«Sì, io sono un po’ così. Caratterialmente introversa, parto diffidente poi mi apro. Forse mi devo fidare pure della gara prima di aggredirla. Anche se ormai adesso so già prima di tuffarmi come sono messa a cavalli nel motore».
C’è qualcosa che deve ancora migliorare tecnicamente?
«Le virate: servono più velocità di rotazione e la doppia gambata in apnea. Come vede, non si smette mai di imparare».
E come persona com’è cambiata?
«Ho un carattere migliore. A 14 anni ero molto spigolosa, poi mi sono addolcita».
Senza diventare uno zuccherino però.
«Ho raggiunto un equilibrio: né troppo dura né troppo dolce. E mi piaccio così».
Se le diciamo Rio, che pensa?
«Che ormai ci siamo. A Capodanno noi atleti vedremo il fatidico 2016 e, mentre tutti festeggeranno, cominceremo a tremare».
Che crono servirà per una medaglia?
«Difficile dirlo. Ai Mondiali pensavo servisse molto meno del mio 1’55”32. A Rio penso sull’1’54”, ma i Giochi sono imprevedibili».
Le finali a mezzanotte saranno un problema?
«Per noi italiani no, siamo abituati a fare tardi. Anzi, forse il trucco sarà prepararsi facendo gran vita notturna…».
Sarà lei la portabandiera?
«È il mio sogno. Ho i brividi solo a pensarci».
Come alternativa ha candidato la Pennetta.
«Con Flavia ho un bel rapporto, e da donna capisco bene la sua scelta di ritirarsi. La gente vede solo i successi ma non sa dei sacrifici, del peso delle sconfitte e, soprattutto, degli infortuni. Così ci sta che una dica: ho vinto quel che dovevo vincere, ora stop, faccio la moglie e la mamma».
Sarà il suo stesso ragionamento fra poco?
«Voglio famiglia e figli, certo, ma sull’eventuale ritiro rifletterò dopo i Giochi: un mese di vacanza, un foglio su cui scrivere pro e contro, poi decido».
Complimenti per il selfie con il presidente Mattarella al Quirinale.
«Mi è venuto spontaneo. Quando gliel’ho chiesto mi ha guardato sorpreso, poi ha accettato. Era una giornata molto istituzionale, ho sdrammatizzato».
E che dice dell’invito alla Leopolda da Renzi?
«Il mio nome, che poi non era il solo, non l’ha fatto lui ma altri, e secondo me a caso. Il problema di andare non si è mai posto».
Ma quanto è dura rimanere indipendenti?
«Per me è molto facile. Io ho tanti impegni extra, ma è sempre e solo il nuoto a dettare legge nella mia agenda. Quanto alla politica, è una cosa molto lontana: io sono solo una sportiva».
Dopo Kazan e la sesta medaglia mondiale consecutiva nei 200 sl, molti l’hanno eletta più grande atleta italiana di sempre.
«Mah. Io odio sondaggi e confronti. Le epoche non sono paragonabili, certi giudizi sono più che altro emotivi. Io spero solo di avere fatto molto per il nuoto, il resto non mi tocca».
Ma lei ha un suo numero uno assoluto?
«Valentino Rossi».
Dunque sulla querelle con Marquez si schiera con lui.
«Il complotto spagnolo mi sembra sia stato evidente, dai».
Lei e i suoi colleghi azzurri segnalate sempre su Twitter i controlli antidoping cui venite sottoposti: sono davvero tanti.
«E io sono molto contenta. Mostriamo le foto apposta. Speriamo facciano tanti test anche all’estero. Anche se foto non ne vediamo…».
Cosa pensa di Gregorio Paltrinieri?
«Che fa una gara trooooppo lunga».
Lei ha mai fatto i 1500?
«Da piccola, poi ho evitato. La mia vocazione sono i 200, quelli sì mi rendono felice».
Greg è il suo erede come volto del nuoto italiano?
«Sì. È giovane, forte, può fare bene a Rio e anche dopo».
In uno spot lei sfila in passerella ma dice di sentirsi un pesce fuor d’acqua. Conferma?
«Decisamente. Non è proprio il mio ambiente, fare la modella è solo un gioco. Io sono prima di tutto atleta».
Facciamo un film sulla sua vita: chi sceglie per impersonare Federica?
«Charlize Theron».
Titolo?
«Una vita controcorrente».
Perché?
«La mia carriera non è stata facile, ho vissuto alti e bassi, a volte indotti da altri. A volte hanno scambiato la determinazione per arroganza».
Si sente ancora in battaglia col mondo?
«Onestamente non più. Certe polemiche mi hanno stancato».
Fede è anche una donna di fede?
«Sì, ho preso da mamma, che è molto credente. Babbo e mio fratello sono più cinici, io invece prego, ho dialoghi personali, sento che c’è qualcosa che ci guida».
Una volta, più paganamente, ha detto che si aspetta un’invasione aliena prima o poi.
«Sarebbe stupido pensare che non ci siano altre forme di vita nello spazio, non crede?».
Magari la marziana è lei. E forse anche qualche giovane rivale come la Ledecky…
«Chissà. Ma guardate che lei nei 200 ha qualche problema, eh? Vedremo a Rio».
Il programma da gennaio verso i Giochi?
«Ora scompaio dai radar, lavoro duro e mi ripresento agli Assoluti in aprile».
E i programmi con Filippo Magnini? A quando il matrimonio?
«Non ora! S’immagina se nel 2016 dovessi organizzare pure quello?».
Anche perché sarà una cosa in grande, giusto?
«Sicuramente in chiesa, con abito bianco. Con Filippo ci sarà un bel dibattito: dovrò convincerlo».
Crediamo di sapere come finirà.
«Già, di solito su queste cose vincono sempre le donne. Per sfinimento».