Corriere della Sera, 20 dicembre 2015
Come mai l’Alsazia finanzia l’Islam?
Come mai in Alsazia i francesi possono finanziare gruppi religiosi che fanno capo all’Islam e nelle altre regioni questo non è possibile ?
Sandra Bossi
Bergamo
Cara Signora,
La storia dell’«eccezione alsaziana» comincia più di due secoli fa quando Napoleone Bonaparte, Primo console dal 1799, stipulò nel 1801 con la Santa Sede un Concordato che ristabiliva i rapporti tra la Francia e la Chiesa romana, restituiva al Papa una sia pure limitata autorità sui vescovi francesi, chiudeva con un colpo di spugna l’imbarazzante contenzioso delle proprietà ecclesiastiche confiscate durante il Terrore, attribuiva allo Stato il compito di assicurare economicamente il mantenimento delle parrocchie. Valido per tutto il territorio nazionale, il Concordato fu valido, quindi, anche per l’Alsazia, che Mazzarino aveva ottenuto per la Francia nel 1648, e tale rimase sino alla legge del 1905 che proclamò la separazione fra lo Stato e la Chiesa. Ma in quel momento la cattolica Alsazia apparteneva dal 1870 al Reich tedesco e il Concordato, grazie a una intesa con Berlino, non aveva mai smesso di regolare i rapporti fra le autorità civili della regione e la Chiesa. Nel 1918 accadde, in senso opposto, la stessa cosa. L’Alsazia divenne nuovamente francese, ma fu autorizzata a portare con sé, nel viaggio di ritorno, il Concordato che la Francia aveva abolito nel 1905.
È questa, cara Signora, la ragione per cui in Alsazia è possibile fare ciò che in Francia può essere fatto solo con fondi privati. Gli alsaziani ne hanno dato una prova con la costruzione della Grande moschea di Strasburgo, inagurata nel 2012. È opera di Paolo Portoghesi, autore della Grande moschea di Roma, ha una grande sala di preghiera (2000 mq), può accogliere 1500 persone e avrà, tra l’altro, una grande biblioteca multireligiosa. È stata realizzata con l’aiuto del Comune di Strasburgo e grazie a fondi provenienti da Marocco, Arabia Saudita e Kuwait.
L’Alsazia è una regione tradizionalmente cattolica, ma Strasburgo, sede del Parlamento europeo, ha un numero considerevole di luterani, una vecchia comunità ebraica (il capitano Dreyfus, protagonista di un clamoroso errore giudiziario, era alsaziano) e una più recente comunità musulmana. Complessivamente le moschee sarebbero più di venti, le chiese cattoliche trenta, le chiese protestanti 13, le sinagoghe 9 e i templi buddisti 10. Per una sorta di strabismo mediatico, gli europei, quando parlano di immigrati e di culti, vedono soltanto i ghetti, le tensioni, le minacce, e non vedono i molti casi in cui la convivenza funziona.