Corriere della Sera, 20 dicembre 2015
Bertone versa 150 mila euro al Bambin Gesù
CITTÀ DEL VATICANO L ’annuncio lo ha fatto ieri la nuova presidente del Bambin Gesù. Mariella Enoc, nominata dalla Santa Sede all’inizio dell’anno: «Il cardinale Bertone, riconoscendo che quello che è successo ha costituito un danno per il Bambin Gesù e pur confermando di essere estraneo a versamenti di danaro a suo favore, ha voluto venirci incontro, devolvendo una somma di 150 mila euro». Una «donazione» per venire a capo dello scandalo che ha investito l’ex segretario di Stato per la ristrutturazione dell’appartamento vaticano in cui vive.
L’accusa al cardinale era pesantissima: aver pagato i lavori con i soldi della Fondazione Bambin Gesù destinati ai bambini malati. Bertone ha sempre sostenuto di aver pagato la ristrutturazione di «due appartamenti» in disuso («non è un attico, il terrazzo è condominiale, in tutto sono 296 metri quadri che condivido con tre suore e una segretaria») con i propri «risparmi», circa «trecentomila euro» sulla base delle fatture che gli aveva girato il Governatorato. Nel frattempo però è saltato fuori che la ristrutturazione era stata pagata anche con 200 mila euro della fondazione Bambin Gesù, come risultava tra l’altro da un’inchiesta del giornalista Emiliano Fittipaldi, ora sotto processo per «Vatileaks 2», poi pubblicata nel libro «Avarizia».
Bertone aveva incaricato un avvocato, Michele Gentiloni Silveri, di «svolgere indagini per verificare cosa sia accaduto», negando di aver mai saputo né autorizzato nulla. Sul «mistero» della doppia fatturazione è intervenuto infine l’ex presidente, Giuseppe Profiti, il quale ha ammesso il pagamento come una forma di «investimento» di marketing fatto dalla Fondazione che avrebbe sfruttato l’appartamento come «location vaticana» per realizzare «le maggiori iniziative di raccolta fondi».
Così si è arrivati alla «donazione» di Bertone per un progetto di ricerca sulle malattie rare. In visita al Bambin Gesù, ieri, c’era il segretario di Stato Pietro Parolin, successore di Bertone, che ha commentato: «Mi pare che la vicenda si stia risolvendo, anzi è risolta positivamente; ringrazio il Signore che anche da questo momento di difficoltà si stia uscendo in maniera tutto sommato costruttiva».
La nuova dirigenza dell’ospedale ha sostituito i vertici dell’era Bertone ed è stata nominata proprio da Parolin. Il caso dell’appartamento di Bertone «ha destato tanto scalpore, il mio compito è stato quello di capire meglio che cosa è successo e di trovare anche delle soluzioni», ha spiegato la presidente. Risolta la faccenda della «donazione», dopo due incontri con Bertone, restano da chiarire «le altre situazioni, più articolate e particolari, al vaglio delle amministrazioni del Vaticano». Insomma, «le responsabilità saranno appurate, però io vorrei che il clima di questo ospedale fosse un clima che guarda al futuro e che col passato si riconcilia» aggiunge Enoc.
Ma di chi sono le «altre responsabilità»? La presidente ha allargato le braccia: «Sono certamente di persone che hanno gestito l’ospedale. Si sta valutando se ci sono state responsabilità nel dare effettivamente denaro che non fosse destinato per lo scopo esatto per il quale doveva essere dato. Tutto è in mano all’amministrazione e alla giustizia vaticana. A me piace dire che l’ospedale e la fondazione non dovranno avere nessun danno». Si andrà fino in fondo: «Ho detto che avrei fatto in modo che fossero riportati a casa soldi direttamente o indirettamente tolti. Nel caso del cardinale, indirettamente. Quello che si verificherà tolto direttamente, questo sarà il Vaticano che lo appurerà».