la Repubblica, 19 dicembre 2015
La verità di Di Battista, oltre la merda politichese
È il massimo di democrazia che potevamo ottenere», dice il deputato Di Battista a commento dell’elezione dei tre della Consulta. Lo dice anche per tenere a bada il ringhio furibondo degli ultras, quelli per i quali ogni compromesso è un tradimento. Perché tutti sono ladri, tutti sono corrotti, tutti sono «merda politichese», come chiosa su Facebook un elegante fan dell’isolazionismo. Ma Di Battista, che quando non fa il fanatico è un bravo politico, ha semplicemente detto la verità: è il massimo che si poteva ottenere. E la verità – lei sì – è sempre rivoluzionaria. La verità, contro la quale anche il più acceso predicatore o arruffapopoli prima o poi sbatte la faccia, è che in politica e in società non si è mai soli. Con l’eccezione dei dittatori, ai quali basta, per decidere, dire “ho deciso”, per tutti gli altri la politica è lotta, discussione, rottura, accordo, nuova rottura, e così via. Nel furore della lotta la persona intelligente impara a essere umile, a riconoscere i propri limiti e perfino a riconoscere umanità nel nemico. Il resto è solo triste isterismo da consumare nella propria stanzetta. La politica, come la vita, è impura: per questo infinitamente più grande e più generosa della tirchieria dei “puri”.