La Gazzetta dello Sport, 18 dicembre 2015
Ancelotti al Bayern, Guardiola al City e Zidane al Real: è partita la girandola delle panchine
Il vento caldo dell’estate porterà con sé tanti cambiamenti in alta quota in Europa. Il fallimento di Mourinho al Chelsea fa da apripista ad una serie di avvicendamenti senza eguali.
PEP AI SALUTI Tanto per cominciare entro lunedì Pep Guardiola ha promesso al Bayern di comunicare la sua scelta per la prossima stagione. È noto ormai che ha preso un impegno con il Manchester City per rilevare il cileno Pellegrini. In Baviera non vogliono dare nulla per scontato, ma Rummenigge e soci fanno già conto sul sì di Carlo Ancelotti per un progetto triennale. E dire che nelle scorse ore da Londra hanno fatto un tentativo in extremis per convincere l’ex tecnico del Real a rivestire la casacca dei Blues. L’allenatore di Reggiolo ha ringraziato, ma non se l’è sentita di venir meno alla parola data ai tedeschi. E dire che in questi giorni una voce che conta nel Manchester United ha preso contatto sempre con Ancelotti per sondare il terreno in vista di un prematuro addio a Louis Van Gaal. Neanche l’olandese se la passa bene e in Premier League la turbolenza è di casa.
ITALIANI NEL MIRINO Anche per questo le indiscrezioni sull’interessamento del Chelsea per Claudio Ranieri, guida sicura del sorprendente Leicester, danno la conferma di una fibrillazione generalizzata che coinvolge i nostri allenatori di punta. Tra i preferiti, infatti, ci sono anche lo juventino Max Allegri e il c.t. azzurro Antonio Conte. Il livornese ha evidentemente alle spalle un’esperienza di Champions che per certi versi lo fa preferire anche al suo predecessore in bianconero. Oltre allo United, infatti, vanno seguite anche le mosse dell’Arsenal e di Arsene Wenger, legati sino al 2017. Il francese, però, non ha mai nascosto il sogno di sedere un giorno sulla panchina del suo Paese. Ecco perché lo snodo dell’Europeo, cruciale per l’attuale c.t. Deschamps, potrebbe accelerare anche i tempi di un rimpasto in casa Arsenal. Insomma, dopo l’approdo di Klopp al Liverpool, le grandi d’Inghilterra sono in una fase di chiaro ricambio. E le gerarchie tra i pretendenti stanno cambiando velocemente, soprattutto se si considera che i vari Spalletti, Prandelli e Mazzarri devono fare i conti con altri concorrenti stranieri più gettonati.
MANOVRE A MADRID Non è un mistero, ad esempio, che il Chelsea abbia nei mesi scorsi fatto un sondaggio anche per Simeone, ma l’argentino preferisce restare all’Atletico Madrid. Occhio, invece, all’emergente Unai Emery, nocchiero di un Siviglia ancora sulla cresta dell’onda. Un discorso a parte merita il Real Madrid. Rafa Benitez non ha futuro, ma Florentino Perez ormai da tempo ha individuato in Zinedine Zidane il successore: l’emblema del madridismo mette al riparo il presidente anche dalle critiche più severe. Da tempo a Parigi viene messa in discussione la gestione di Laurent Blanc, ma i vertici qatarioti stanno trattando il rinnovo del suo contratto. Ma ciò porterà effettivamente alla sua conferma? È troppo presto per dare un verdetto. Nei prossimi mesi può ancora accadere di tutto ed è il motivo per cui i ballottaggi sono solo all’inizio. Saranno i risultati a comandare ed a pilotare le scelte. Da questo punto di vista Parigi rischia di essere il crocevia delle incertezze.
MOU ALLA FINESTRA Sullo sfondo ci sarà in ogni caso una sagoma ingombrante, quella dello Special One. Invertendo l’ordine dei posti, il prodotto non cambia. È matematico che José Mourinho nei prossimi mesi vestirà gli attuali panni di Carlo Ancelotti, pronto a scegliere il meglio da disoccupato di lusso. Il portoghese da ieri è un milionario qualsiasi, a caccia di relax dopo la kafkiana stagione londinese. Invece Ancelotti si è ritemprato in questi mesi a Vancouver dopo la grande delusione madrilena. E non vede l’ora di tornare al centro di tutto.