Corriere della Sera, 18 dicembre 2015
L’Anac di Cantone farà da arbitro unico tra le banche saltate e i risparmiatori, ha fatto sapere Renzi
Nella giornata in cui il presidente del Consiglio annuncia che l’Anac di Raffaele Cantone farà da arbitro unico tra le banche saltate e i risparmiatori, escludendo così la terzietà di Consob e Bankitalia, il presidente della Repubblica riceve al Quirinale il governatore di Palazzo Koch. Ed è presumibile che Ignazio Visco abbia portato a Sergio Mattarella il quadro aggiornato sul crac delle quattro banche di provincia commissariate e salvate dal governo (Banca Etruria di Arezzo, Banca Marche, CariChieti e CariFerarra) e sulla posizione dei 12.500 obbligazionisti che non sapevano di essere azionisti degli istituti di credito.
Il Consiglio superiore della magistratura, di cui Mattarella è il presidente, ha aperto un fascicolo sul procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, il magistrato alla guida dell’ufficio che indaga su Banca Etruria (l’istituto che ha avuto come vice presidente il padre del ministro Boschi): il comitato di presidenza del Csm presieduto dal vice di Mattarella, Giovanni Legnini, ha accolto la richiesta del laico Pierantonio Zanettin (FI) che ha chiesto di verificare se esistano «profili di incompatibilità» per Rossi che fin dai tempi del governo Letta ha un incarico di consulenza con la presidenza del Consiglio. Cioè con il governo. Per questo Zanettin vuole sapere se questa attività fuori ruolo sia compatibile con la funzione del procuratore Rossi che, allo stesso tempo, coordina le inchieste sulla banca in dissesto ai cui vertici è stato fino a poco tempo fa il padre di un ministro in carica. Il relatore della pratica sarà il togato Piergiorgio Morosini della I commissione del Csm.
Convinto di uscire dall’angolo in cui è stato costretto a difendersi, Matteo Renzi ha dunque annunciato l’intervento del magistrato Raffaele Cantone anche sul pasticciaccio delle banche. È la terza volta che il governo si trova a dover giocare la sua riserva migliore tirando in ballo l’Autorità anticorruzione per un compito che è sempre stato affidato ad altri: il pronto intervento di Cantone era già stato chiesto per gli appalti in odore di mafia di Expo e per mettere ordine tra le macerie provocate a Roma dall’inchiesta mafia capitale. E ora, «se è possibile, vorrei che l’arbitrato fosse gestito non dalla Banca d’Italia, non dalla Consob ma dall’Autorità anticorruzione di Cantone, soggetto terzo e autorevole», ha detto Renzi al Tg5. Per poi aggiungere: «Cantone è una assoluta garanzia di terzietà e indipendenza...».
Cantone non sarà solo e dovrà procedere necessariamente con la collaborazione della Banca d’Italia, che vigila sugli istituti di credito, e della Consob che controlla la trasparenza delle comunicazioni al mercato. Per l’Anac scenderà in campo la camera arbitrale. Si tratta di un organismo autonomo e indipendente presieduto dal professor Ferruccio Auletta, che insegna procedura civile, e composto da 4 consiglieri: Ugo Draetta (esperto di arbitrati internazionali), Giovanni Fabio Licata, Alberto Massera e Luca Mezzetti. Il presidente dell’Anac Cantone pur non intervenendo direttamente nell’esame dei ricorsi (ci saranno arbitrati caso per caso) sarà garante del buon funzionamento della Camera arbitrale, l’organismo presieduto da Auletta che per altro, finora, non è mai stato al centro di polemiche. Adesso servirà un decreto legge (o un Dpcm di Renzi), perché le modalità di accesso alla camera arbitrale dell’Anac da parte dei risparmiatori e le procedure per l’arbitrato non riguardanti appalti e contratti sono tutte da scrivere. Non si sa ancora quale sarà lo strumento di legge a regolare la nuova attività dell’Anac, ma senza un decreto l’arbitro Cantone scende in campo senza fischietto.
Da Arezzo, intanto, il sindaco di centro destra Alessandro Ghinelli, si è rivolto a Mattarella lamentandosi perché i fondi stanziati dal governo per risarcire i risparmiatori «sono totalmente insufficienti».