MilanoFinanza, 17 dicembre 2015
Guerre Stellari frutterà alla Disney almeno 9 miliardi dollari
Il settimo episodio di Guerre stellari, Il risveglio della forza, è arrivato ieri nelle sale italiane dopo la premiere mondiale di lunedì a Los Angeles. Un successo annunciato, ma sarà così clamoroso da imprimere una netta spinta al titolo Disney a Wall Street? Il gruppo guidato da Bob Iger, che capitalizza 186 miliardi di dollari, ha realizzato a Wall Street una performance del 20% da gennaio e del 25% nei 12 mesi, ma a dicembre è sceso del 3%.
Gli esperti stimano 9 miliardi di dollari di ricavi per Disney e i suoi partner dal nuovo film oltre, comprendendo gli incassi al botteghino, il merchandise e l’home entertainment. Il solo box office globale è stimato dagli analisti di Nomura securities in 2,4 miliardi di dollari.
Costato 350 milioni di dollari in spese di produzione e marketing, il nuovo Star Wars diretto da J.J. Abrams è interpretato da alcuni dei protagonisti del primo film di 25 anni fa. Il primo episodio era stato acquisito dalla Lucasfilm di George Lucas nel 2012 per 4,1 miliardi di dollari, in una strategia di espansione che ha portato Disney a fondersi con la Pixar e inglobare poi la Marvel.
Forte degli incassi dei sei episodi precedenti della saga, che avevano generato un box office a livello internazionale di 4,74 miliardi di dollari (rettificati per l’inflazione) secondo le stime di boxofficemojo.com, le aspettative sono oggi molto alte, tanto da essere giudicate eccessive da più di un osservatore.
Gli analisti di Barclays fanno notare per esempio che Il risveglio della forza sarà un film di successo, ma difficilmente uno dei maggiori blockbuster di tutti i tempi, deludendo così le attese di molti investitori. La previsione di incassi globali intorno a 2-3 miliardi di dollari è a loro avviso esagerata. Se raggiungesse quella cifra sarebbe il terzo film della storia, dopo Titanic e Avatar, ad andare oltre i 2 miliardi di dollari, ma i primi due sono stati premiati dalla longevità del box office che, anche tenendo conto della stagionalità di dicembre, è più un’eccezione che la regola. Inoltre, se gli incassi internazionali dei maggiori film hanno contato quest’anno in media per il 66% sul totale, storicamente gli episodi di Star wars sono al di sotto di questa cifra, soprattutto per le difficoltà di distribuzione in Cina dove Disney ha di recente annunciato di aver raggiunto un accordo con Alibaba per il servizio di video streaming DisneyLife. Gli esperti della banca d’affari concludono la loro analisi assegnando al titolo un prezzo obiettivo di 98 dollari, inferiore alle quotazioni attuali, anche se stimano un incremento annuo (cagr) dal 2015 al 2018 del 5,7% dei ricavi e del 7,2% dell’utile netto. Il dividendo è previsto invece in aumento da 1,81 dollari del 2015 a 1,88 nel 2018.
Anche gli specialisti di Morgan Stanley hanno ribadito su Disney il giudizio neutrale, con target price 108 dollari, mentre sono più ottimisti su Cbs Corporation e 21st Century Fox.