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 2015  dicembre 17 Giovedì calendario

Maria Rosaria Rossi parla dei licenziamenti in Forza Italia («Non è una resa»), di Berlusconi («Non esiste un cerchio magico, esiste un cerchio attorno al Magico») e di Renzi («Visto che in Italia la democrazia è sospesa, questo qui purtroppo ce lo terremo ancora per molto»)

Senatrice Rossi, lei è capo dello staff di Berlusconi e amministratore di Forza Italia. E ha appena licenziato ottanta dipendenti. Perché?
«Era un atto dovuto, che mi ha causato grande sofferenza. Lunedì scorso era l’ultimo giorno utile per avviare la nuova procedura di licenziamento collettivo, in modo che il personale non rientrasse a pieno costo in carico al partito. Un costo di quasi 500.000 euro al mese: insostenibile».
Scusi, prima di licenziare non poteva tagliare altro?
«Mi sono insediata il 20 maggio 2014. Per prima cosa ho chiesto di vedere i conti. Mi hanno chiesto: dell’ultimo mese? Ho risposto: no, degli ultimi vent’anni. Ho trovato 92 milioni di debiti e impegni di spesa eccessivi. Ho disdetto e rinegoziato tutti i contratti di fornitura e servizi. Ho tagliato tutto quello che potevo tagliare: i telefonini, le mazzette dei giornali, le cene, le consulenze, pure le agenzie di stampa, e ho disdetto la locazione di uno dei due piani della sede. E il presidente Berlusconi si è fatto carico dei debiti con le banche, eliminando gli interessi passivi. Ma abbiamo ancora un debito di 6 milioni con i fornitori».
Tagliato il debito, che bisogno c’era di cacciare tutti?
«Purtroppo non ci sono più soldi. L’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ha posto un tetto di 100.000 euro ai finanziamenti privati: l’ennesima norma contra personam per impedire a Silvio Berlusconi di continuare a sostenere Forza Italia; l’ennesimo tentativo di eliminarlo dalla scena politica. Ma come tutti gli altri tentativi, compresi quelli per via giudiziaria, anche questo fallirà».
Sta dicendo che è stato sbagliato abolire il finanziamento pubblico?
«Sì, l’abolizione ha messo a rischio la sopravvivenza di un’istituzione indispensabile per la democrazia. Ho presentato al Senato un disegno di legge che abolisca il limite dei 100.000 euro per i finanziamenti dei privati, senza toccare il limite di detrazione e senza incidere sulle casse dello Stato. Lavoreremo per avere il consenso degli altri partiti».
Ma licenziare i dipendenti non le sembra un segno di resa?
«Tutt’altro. Di necessità faremo virtù. Rilanceremo il movimento con una concezione snella, flessibile, moderna, grazie anche a un uso innovativo della Rete. Tutti saranno coinvolti. Per Berlusconi sarà una nuova discesa in campo. Dopo essere entrato per anni nelle case degli italiani con la tv, ora lo farà anche con i tablet e gli smartphone».
Cioè Berlusconi andrà su Twitter?
«Sì. Ma non solo. Sarà presente ovunque, dai territori a YouTube, ai social network».
Sa cosa dicono di lei?
«Cosa?».
Che sia la badante di Berlusconi.
«A dire il vero, è lui che tiene a bada tutti noi».
Il capo del cerchio magico.
«Non esiste un cerchio magico; esiste un cerchio attorno al Magico. Fatto da persone convinte che questo Paese possa farcela solo con la sua leadership; e hanno la fortuna di poter fare quell’esperienza formidabile che è lavorare con lui».
Il Magico, come lo chiama lei, appare da tempo in declino.
«Stia sereno: Silvio Berlusconi sopravviverà a tutti. A me, a lei e al suo giornale. Lei non ha idea di cosa significhi girare l’Italia con lui. Ovunque entri, tutti si fermano. Tutti chiedono di poterlo toccare, salutare, ringraziare. Gli danno madonnine, crocifissi, immagini sacre. Le signore anziane ci dicono: “Mi faccia fare una foto con lui, così muoio felice”».
Addirittura?
«Vedesse ora che cominciano ad arrivare i regali di Natale: persone semplici che mandano il loro vino, il loro olio, i loro prodotti. E centinaia di lettere, ogni giorno. Berlusconi è stato condannato dalla magistratura con una sentenza ingiusta e ingiustificata, ma è stato assolto dal popolo. Non lo si può spiegare; lo si può solo conoscere. La sua forza, il suo coraggio, la sua umanità, il suo talento nel vedere il futuro anteriore...».
Berlusconi ha deluso anche molti suoi elettori.
«Solo quelli che non lo conoscono e se ne sono fatti un’idea distorta leggendo i giornali che notoriamente sono contro Berlusconi».
Il nuovo capo del centrodestra non è Salvini?
«No grazie. Non abbiamo bisogno di un nuovo leader. Lo abbiamo già».
Non sarebbe giusto sceglierlo con le primarie?
«Fino a quando ci sarà Silvio Berlusconi, Forza Italia non potrà partecipare a nessun tipo di primarie».
Chi vorrebbe sindaco di Roma?
«Niente nomi. Non un politico di professione. Un uomo d’azienda, che sappia risparmiare e reinvestire».
E a Milano?
«Una persona che abbia lo stesso profilo, e una forte credibilità presso la gente».
Renzi rischia di cadere?
«In un Paese normale, in cui la sovranità appartiene al popolo, Renzi non sarebbe mai entrato a Palazzo Chigi. Ma visto che in Italia da tempo la democrazia è sospesa, questo qui purtroppo ce lo terremo ancora per molto».
C’è un accordo tra Verdini e Berlusconi?
«No. Resta un grande rapporto umano. Ma sul piano politico le loro strade si sono ormai separate».