Il Messaggero, 17 dicembre 2015
Tags : Movimento 5 Stelle
Il M5s ricomincia con le epurazioni
Beppe Grillo nel simbolo del Movimento 5 stelle non c’è più. Eppure è ancora lui che decide se sei dentro o fuori. «In nome e per conto di Beppe Grillo viene sospeso con effetto immediato dal MoVimento 5 Stelle» recita una mail arrivata ieri all’attivista bolognese Lorenzo Andraghetti (nella foto) che aveva sfidato alle primarie Massimo Bugani, lo showman presentatore della festa a Imola, il candidato naturale secondo Beppe e Luigi Di Maio. «Candidato naturale lo diceva Berlusconi ad Alfano», aveva osservato critico Marco Bosi, capogruppo nella Parma grillina. Ma a chiedere primarie aperte e trasparenti erano stati in molti, tra cui l’eurodeputato Marco Affronte e la parlamentare Elisa Bulgarelli. Di Maio aveva cercato di sedare gli animi e in tv aveva annunciato che va bene, via libera alle primarie. Tempo massimo per presentare le liste alternative: dieci giorni. Termini stringenti che hanno avallato l’idea che le «buganarie», come le aveva chiamate Andraghetti, fossero ancora più blindate.
Ci ha messo un po’ di tempo per uscire allo scoperto, Andraghetti, 28 anni, grillino storico, ex assistente del deputato 5 stelle ferrarese Paolo Bernini, il primo non eletto quando Giovanni Favia entrò nel consiglio comunale di Bologna nel 2009 con il 3,01%, ma alla fine è sbottato. Non è servito ad aprire il confronto. Anzi, il file Andraghetti è stato archiviato ieri con un clic. Anche lui, come i tre consiglieri di Livorno che hanno votato contro il sindaco Filippo Nogarin, è stato accusato via mail di aver boicottato Bugani e di aver partecipato alla riunione fondativa di “Alternativa Libera”, gruppo di ex grillini espulsi. «Perché Casaleggio può andare a Cernobbio e io non posso andare a un’assemblea? – spiega Andraghetti – Chi mi ha espulso? Lombardi, Crimi e Cancelleri: un comitato di nominati. E Anche Di Maio ha fatto una pessima figura».
MAL DI PANCIA
«Ho dato sette anni a questo movimento – racconta –Ma voglio dire che morto un Andraghetti ce ne sarà un altro». E infatti i maldipancia, nella culla emiliano romagnola del M5S, vanno avanti da anni. «Nel 2011 avevo criticato Favia per una questione di rendicontazione dei soldi – ragiona Andraghetti – Beppe lo aveva difeso e mi rispose che volevo fondare un partito». Gli scontrini sarebbero arrivati molto dopo ma Grillo faticava già tra tutti quei distinguo. «Ora hanno rimosso tutti i miei articoli sul sito del M5S». È l’epurazione 2.0, bellezza.