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 2015  dicembre 16 Mercoledì calendario

Lorenzo Rosi, Renzi padre e la banca degli outlet

Dalla banca agli outlet. L’ultimo presidente di Banca Etruria, Lorenzo Rosi è stato per un quindicennio a capo della Castelnuovese, nata come cooperativa ‘rossa’ del mattone e con lui diventata un po’ meno rossa, considerate le sue radici cattoliche e democristiane. Ma da alcuni anni si occupa di outlet del lusso e di operazioni immobiliari.
È fra le altre cose amministratore unico della Egnazia Shopping Mall, una srl con capitale sociale di 10mila euro e sede a Firenze che si occupa proprio di costruzione e gestione di centri commerciali. E che ha oggi due operazioni significative in corso: una a Fasano, nel brindisino, e l’altra a Sanremo, dove i lavori di realizzazione sono già fa tempo avviati.
Egnazia Shopping Mall ha tra i propri soci la coop Castelnuovese, di cui Rosi è stato presidente fino al luglio 2014. Ha la società Syntagma, un’altra srl in cui l’ex presidente di Banca Etruria figura come amministratore unico. E ha come socio di riferimento la Nikila Invest, la società che fa capo all’ingegnere Ilaria Niccolai e che ha recentemente acquistato da Cassa depositi e prestiti per 23 milioni di euro il vecchio Teatro comunale di Firenze con l’obiettivo di farci una quarantina di appartamenti di lusso e pure un albergo.
La stessa Nikila Invest vanta anche una partecipazione del 40% nella Party, che fa capo invece alla famiglia del premier: una srl con sede a Rignano, patria di Matteo Renzi, con capitale sociale di 12.500 euro di cui babbo Renzi, Tiziano, è socio e amministratore unico è la moglie Laura Bovoli, mamma di Matteo.
Renzi senior c’entra forse qualcosa con Rosi? Dal punto di vista societario niente: «Non esistono veicoli commerciali o finanziari nei quali Tiziano Renzi sia socio di Lorenzo Rosi», ha del resto precisato il padre del premier attraverso il proprio avvocato Federico Bagattini, quando nei giorni scorsi si sono accesi i riflettori sugli incastri societari e sono partite facili illazioni. La Nikila Invest sta nel mezzo, è soltanto socia di entrambi. «Non sono socio di Tiziano Renzi», ha dovuto smentire lo stesso Rosi.
Ma i riflettori non si sono comunque spenti. Renzi senior, neppure un anno fa, si è presentato davanti ai sindaci di Fasano e di Sanremo assieme ai vertici di Egnazia Shopping Mall per discutere degli outlet e dei progetti di sviluppo a loro collegati. «Tiziano Renzi era assieme ai manager venuti da Firenze, ma ha tenuto un comportamento molto sottotraccia, io ho saputo solo alla fine chi era», ha raccontato il sindaco della Città dei fiori Alberto Biancheri, a capo di una maggioranza di centrosinistra. Per poi aggiungere: «A quanto ho capito ha un ruolo di consulente per gli aspetti riguardanti il marketing, in particolare per organizzare le trasferte versol’outlet dei croceristi da Savona, Genova e Costa Azzurra».
La costruzione del centro commerciale sanremese destinato ad ospitare marchi del lusso come Gucci, Prada Dior e Saint Laurent, nella zona di Valle Armea, è ormai iniziata. E il modello architettonico a cui ci si ispira è quello dell’outlet di Incisa Valdarno, a pochi chilometri da Rignano. Uno dei centri commerciali più grandi d’Italia, che orbita del gruppo Kering (Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent) e che a suo tempo è stato costruito dalla Coam di Andrea Bacci, l’imprenditore rignanese amico di famiglia dei Renzi.
Lo stesso modello di outlet verrà replicato anche a Fasano, si fa sapere dalla stessa Egnazia: «Siamo ancora ai progetti”, dice Lello Di Bari, sindaco Pdl di Fasano fino al 4 settembre scorso. «L’ho saputo dopo che nel gruppo di persone che venne a parlarmi c’era anche papà Renzi». Ricordando che l’outlet, un investimento tra i 20 e i 30 milioni di euro, avrà 4mila metri quadrati coperti e 25 negozi.