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 2015  dicembre 15 Martedì calendario

Tutta Mina in un cofanetto. Sono quarant’anni che non la vediamo ma lei si racconta con un libro di vecchie foto, disegni e dieci cd

Ha appena conquistato l’Ambrogino d’Oro (aveva vissuto a Milano nei gloriosi anni ’60) ma chi sperava di vederla alla cerimonia di premiazione è rimasto deluso. Mina non rinuncia alla sua clausura (o buen retiro che dir si voglia) e si fa sentire solo attraverso i dischi. Ultimo exploit in pubblico quella mitica serie di concerti alla Bussola nel 1978; ne tenne tredici, poi interruppe il tour de force e da allora niente più uscite pubbliche. Niente più uscite e basta. Solo qualche rarissima foto rilasciata ad arte, dove appare nel suo studio di registrazione. Eppure Mina, oltre che essere quella cantante straordinaria che tutti conoscono e ci invidiano, era anche una donna bellissima e sexy. Ricordo un suo concerto negli anni ’60 all’Embassy di Rimini, minigonna vertiginosa, quegli occhi grandi e ammalianti e i capelli biondi e morbidi. Oppure quelle due foto, sgranate ad arte, dove appare sdraiata con i folti capelli color rame tutti scompigliati... Queste ed altre immagini rare potrete trovarle nel cofanetto da collezione Mina: ascoltami, guardami che contiene un libro di 144 pagine con foto rare e disegni della cantante (le prime scattate da Mauro Balletti, Roberto Bertolini ed Ennio Guarnieri, i secondi eseguiti da Gianni Ronco) e una raccolta di dieci cd, della serie Del mio meglio, con l’ultimo dal vivo.
Una vera manna per i fan della «tigre di Cremona» (nome affibbiatole da Natalia Aspesi) in attesa dell’album che la 75enne artista dovrebbe pubblicare la prossima primavera in coppia con un altro vecchio leone come Adriano Celentano. Un disco tra i più attesi dell’anno in tutto il mondo, di cui già parlano con entusiasmo i giornali, da quelli tedeschi (Der Spiegel li ha definiti «il duo da sogno della musica italiana») a quelli dell’America latina (famosi i loro successi tradotti in lingua spagnola) che hanno descritto ampiamente questo nuovo progetto. Un disco le cui registrazioni dovrebbero essere ormai pronte ma restano avvolte dal segreto, così come il titolo e la copertina. Si sa soltanto che sarà un progetto multimediale che coinvolgerà anche il pubblico giovane, con una app e grande diffusione sul web. L’ultimo lavoro inedito di Mina è Selfie, dello scorso anno (sempre nel 2014 le sue canzoni sono state campionate dal rapper Mondo Marcio in Nella bocca della tigre) che ha riscosso un ottimo successo.
Nella sua travolgente carriera la gloria artistica ha fatto da contraltare agli scandali suscitati dalla sua vita privata... Basti ricordare la sua Le mille bolle blu, con quel gesto provocante delle dita sulle labbra che le provocò un anatema sul palco di Sanremo nel ’61, o la sua relazione con Corrado Pani da cui nacque Massimiliano per cui si scandalizzò la Chiesa. Momenti di crisi che l’artista ha sempre superato con la sua classe vocale cristallina e a tutto tondo. Classe che si può ascoltare in questa selezione di album che riprendono i suoi maggiori successi del periodo 1968 – 1979. Ci sono i classici firmati da Mogol e Battisti come Insieme, Amor mio, Il nostro caro angelo, Emozioni, I giardini di marzo, Non credere (quest’ultima firmata da Mogol con Roberto Soffici), ci sono cover d’autore come Yesterday di Lennon McCartney e il successo soul pop di Leiber & Stoller Don’t. Da non sottovalutare la sua vena jazzy; Mina, partita come «urlatrice», per la sua duttilità vocale avrebbe potuto essere una straordinaria interprete di jazz come dimostrano brani quali That’s When Your Eartaches Begin, Fly Me to the Moon (splendida nell’incisione dal vivo), I Only Have Eyes For You o il cd L’allieva dedicato a Frank Sinatra.Nel cofanetto ci sono molte curiosità come le versioni di due classici del folk singer James Taylor come You’ve Got a Friend (scritta da Carole King e trasformata da Paolo Limiti in Io ti amavo quando e Long Ago and far Away tradotta da Giorgio Calabrese in I giorni dei falò) e prove di abilità come We Are the Champions dei Queen.
Nell’album dal vivo, accanto a brani r’n’b come Deborah e a pennellate sudamericane come Chi dice non dà si ascolta con emozione un estratto di sei canzoni eseguite alla Bussola nel glorioso 1972.