Corriere della Sera, 15 dicembre 2015
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Sarkozy scarica «la rompiscatole». Da gennaio Nathalie Kosciusko-Morizet, la numero 2 dei Républicains, sarà fuori
Nathalie Kosciusko-Morizet è sempre stata una voce libera, a destra. Chirac la chiamava «la rompiscatole», Sarkozy la volle accanto a sé in una celebre passeggiata a cavallo in Camargue nel 2007 (dove peraltro lei surclassò in eleganza il futuro presidente) ma poi non ha mai smesso di sbuffare per le sue tirate ecologiste.
La giovane «NKM», oggi 42enne, è comunque diventata numero 2 dei Républicains, ma adesso è la prima a pagare nella resa dei conti in seno al partito dopo il mediocre risultato alle regionali. Ieri Nicolas Sarkozy ha annunciato che a gennaio cambierà i nomi della direzione, e lei non ne farà più parte. È colpevole di avere contestato la strategia del capo di evitare alleanze con la sinistra al secondo turno, e più in generale di criticare da anni ormai la sterzata a destra che tante volte ha reso le posizioni dell’Ump e poi dei Républicains non così dissimili da quelle del Front National.
«Cacciare qualcuno nel momento in cui si lancia un dibattito è una vecchia idea stalinista – ha reagito lei —, ma non rinuncio alle mie convinzioni per una poltrona». Dopo avere dato dello stalinista a Sarkozy, è probabile che Nathalie Kosciusko-Morizet dovrà cercarsi un avvenire politico fuori dal partito, magari guidando la sua piccola formazione «La France droite» per candidarsi contro lo stesso Sarkozy, Alain Juppé, François Fillon e Bruno Le Maire alle primarie del centrodestra previste per l’autunno 2016.
La cacciata di Nathalie Koscisko-Morizet mostra la volontà di Sarkozy di non farsi mettere sotto processo in un momento delicato del suo ritorno in politica. Dopo la sconfitta alle presidenziali 2012 contro Hollande e l’abbandono della scena, Sarkozy era tornato promettendo di essere «il migliore argine contro il Front National».
Il risultato è che il partito di Marine Le Pen domenica ha raccolto sei milioni e 800 mila voti, un record assoluto, tanto più significativo perché ottenuto in elezioni locali che storicamente vedono il Front National molto più debole rispetto alle presidenziali. È grazie alla desistenza della sinistra che i Républicains hanno potuto vincere in sette regioni su 13 salvando le apparenze, ed è il Front National che si propone ormai come l’opposizione più dinamica al potere socialista. Sarkozy usa le sette presidenze strappate al secondo turno per mascherare la sua debolezza, e le «zero regioni» del Front National per nascondere la forza crescente di Marine Le Pen.