Corriere della Sera, 13 dicembre 2015
Cosa ha detto Elena Ferrante al Financial Times
Se un uomo «rompe i confini», va oltre ciò che ci si aspetta da lui, non implica automaticamente un giudizio negativo, anzi è «segno di curiosità e coraggio». Se è una donna allora la cosa è ritenuta «ancora disorientante». A maggior ragione se questo «non avviene sotto la guida o la vigilanza degli uomini». Per una donna oltrepassare il limite «diventa una perdita di femminilità, una perversione, qualcosa di malato». Elena Ferrante, nell’intervista apparsa sul «Financial Times», denuncia senza mezze misure le differenze tra maschi e femmine nella società italiana. La scrittrice, la cui vera identità rimane misteriosa, è stata scelta dal quotidiano britannico fra le 12 donne che rappresentano il 2015 (con lei un’altra italiana, l’astronauta Samantha Cristoforetti). «La consapevolezza dei limiti continua a pesare sulle donne» ha dichiarato Ferrante, che ha aggiunto: «Il problema è che viviamo dentro limiti fissati da altri e noi donne siamo le prime a disapprovarci quando non li rispettiamo». Interrogata sul perché nei suoi libri la maggior parte degli uomini abbia caratteristiche negative (deboli, presuntuosi, bulli...), Ferrante ha raccontato di «essere cresciuta in un mondo in cui era normale che gli uomini (padri, fratelli, fidanzati) avessero il diritto di colpirti per correggerti e, per il tuo bene, di insegnarti come essere una donna». L’Italia è cambiata ma, per Ferrante, «gli uomini di cui fidarsi sono una minoranza».