CorrierEconomia, 14 dicembre 2015
La grappa Berta che invecchia al suon di Beethoven e Chopin
C i sono produzioni così delicate che non possono certo essere sollecitate dal ritmo del rock and roll. Altrimenti il rischio di procurare uno choc a lavorazioni pregiate è in agguato. Meglio allora diffondere rilassanti brani di musica classica.
Invecchiano con le note di Beethoven e Chopin le grappe delle Distillerie Berta, sorte a Casalotto di Mombaruzzo, in provincia di Asti. Un’area di sedici ettari che accoglie, oltre allo stabilimento, un parco botanico, un museo del settore e una pasticceria dove si produce l’amaretto. Un’attività familiare, fondata nel 1947 e giunta alla terza generazione, che sta riscuotendo interessanti risultati economici. Al punto che il giro d’affari registrato nel 2014 dalla società piemontese si è attestato sugli 11 milioni di euro, il 48% grazie all’export in settanta paesi. In particolare Svizzera, Germania, Austria e Giappone. Mentre le previsioni di chiusura del 2015 annunciano un incremento di fatturato del 15% rispetto all’anno scorso.
«Coltiviamo tre passioni – racconta Enrico Berta, amministratore delegato delle omonime distillerie —. La prima è per il nostro lavoro: ci dedichiamo alla produzione di grappa, sette giorni su sette, dopo aver selezionato le vinacce provenienti dalle migliori vigne italiane. La seconda è per i nostri clienti: costruiamo anzitutto rapporti umani, poi nascono le relazioni commerciali. La terza è per i progetti destinati a chi è meno fortunato di noi».
Ma chi sono i clienti che spingono la società astigiana a produrre 600mila bottiglie l’anno? «Le nostre grappe dal gusto delicato sono destinate al mondo della ristorazione e delle enoteche – spiega Berta —. Significa che siamo presenti non solo sulle tavole dei ristoranti italiani stellati, ma anche in quelli tedeschi, svizzeri, giapponesi e olandesi».
Le strategie imprenditoriali, però, passano anche attraverso il prezioso supporto degli investimenti. «Ogni anno – continua Berta – mettiamo sul tavolo 200mila euro per la ricerca. Progetti che puntano non solo a migliorare ulteriormente la qualità del prodotto ma anche a caratterizzarlo il più possibile. Non a caso ogni tipo di grappa ha la sua particolare bottiglia, disegnata e brevettata da noi a livello internazionale».
Intanto è nata la fondazione «SoloPerGian», sorta in ricordo di Gianfranco Berta(già presidente delle distillerie) e destinata ad aiutare chi è senza lavoro. Nel frattempo si studiano soluzioni ricettive per i fan della grappa che si recano nell’astigiano. «A maggio, dopo un lungo restauro – conclude Enrico Berta – apriremo Villa Prato, una dimora del ‘700 con sei suite e un centro benessere di 800 metri quadrati».