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 2015  dicembre 14 Lunedì calendario

Matteo Salvo, l’uomo dalla memoria prodigiosa

«Quando sono arrivato in Cina per i Campionati di memoria, la guardia alla dogana mi ha chiesto: Ma lei è un atleta della mente? Qui sono visto come un nerd, ma in Mongolia il governo paga un mio omologo per insegnare ai bambini fra gli 8 e i 13 anni...». Matteo Salvo, genovese, 39 anni, è International master of Memory (primo italiano a ottenere il titolo), fondatore e direttore della scuola di apprendimento «Mind performance» a Torino (dove insegna a professionisti e a molti studenti, soprattutto di «medicina, veterinaria e giurisprudenza») ed è anche finito nel Guinness come «Memory Man» (ha memorizzato un intero mazzo di carte sott’acqua, in apnea). Insomma ha una memoria incredibile, grazie anche ad alcuni «trucchi», come spiega nel suo ultimo libro Metti il turbo alla tua mente con le mappe mentali (Gribaudo).
Ma come ha ottenuto tutti questi titoli?
«Ai campionati mondiali di memoria. Bisogna riuscire a memorizzare un intero mazzo di carte in meno di due minuti; dieci mazzi entro 60 minuti e un numero di almeno mille cifre sempre in meno di 60 minuti. Io sono arrivato a 1.124 cifre, senza errori».
E come si fa?
«Uno che non sa che cosa succede nella mente può avere paura, ma in realtà è divertente. Basta imparare alcune tecniche, come quelle per trasformare le sequenze di numeri in immagini. Devi associarli a immagini il più possibile familiari, per esempio: 313.118 diventa auto Paperino e ambulanza. Lo stesso vale per le formule chimiche o matematiche».
E per ricordare un discorso?

«Devi ricorrere a dei punti fissi da utilizzare come ganci per collegare le informazioni: sono luoghi che catturano la nostra attenzione lungo percorsi che conosciamo bene, così costruisci il discorso seguendo il percorso, attraverso le immagini. E poi, a quel punto, lo ricostruisci facilmente».
Per esempio?
«Prendi il tragitto casa-ufficio, o casa-università e, a ogni punto, per esempio bidone/farmacia/panettiere/semaforo, colleghi le singole informazioni».
Non è laborioso?

«All’inizio sì. Però sfrutti una memoria emotiva, a lungo termine, e quindi le informazioni restano davvero nella tua mente, non come nel classico metodo leggo/sottolineo/ripeto. È come guidare: quando impari è difficile, ma poi è molto più comodo che andare a piedi».E per ricordare le date?«Per memorizzare le informazioni in cui compaiono numeri, agli studenti consiglio la conversione fonetica: abbini un numero a un suono, per esempio all’1 td, al 2 n/gn, al 3 m. Così 312 diventa mattino, o Modena, o Modugno...».
E per le lingue straniere?
«Per i vocaboli creo associazioni di immagini, il più possibile buffe o bizzarre, collegate alla pronuncia della parola. Per esempio chin, mento in inglese, è faccio un brindisi sul mento. Così si possono imparare anche 30 parole nuove in cinque minuti».