La Stampa, 14 dicembre 2015
Biathlon e gossip. Le passioni di Dorothea Wierer, la venticinquenne che ha portato la staffetta azzurra alla prima vittoria in Coppa
Per i russi e i tedeschi è Miss Biathlon. I russi, in quanto miss, l’avrebbero voluta persino nuda sul Playboy locale. «Ho detto di no. Mi piace scherzare, ma non sono così aperta». E giù una risata cristallina. La miss in questione è Dorothea Wierer, classe 1990 da Anterselva, provincia di Bolzano, cinque volte campionessa del mondo juniores, bronzo nella staffetta mista ai Mondiali del 2013 e alle Olimpiadi di Sochi: ieri insieme a Lisa Vittozzi, Karin Oberhofer e Federica Sanfilippo ha regalato all’Italia il primo centro nella staffetta femminile in Coppa del Mondo. Il punto esclamativo l’ha messo proprio Dorothea battendo allo sprint la tedesca Preuss sulla neve di Hochfilzen, in Austria.
E dire che stavolta non ci pensava proprio.
«Sì, mi ero svegliata alle 6 di mattina. Avevo un po’ d’ansia, così sono andata a fare colazione prestissimo. Poi sono tornata a letto e ho dormito fino alle nove...».
Perché a lei piace dormire.
«Tanto».
In Coppa del Mondo però è sveglia, abbonata al podio: diventerà la più forte di tutte?
«Siamo tutte molto forti, ciascuna a suo modo».
Lei soprattutto nel tiro: per caso va a caccia?
«Noooo... Mi viene naturale. Ad Anterselva tutti i bambini iniziano con il biathlon, molti smettono. Io ho quattro fratelli più grandi, loro hanno smesso, adesso tocca alla piccolina».
Ci racconta le altre ragazze della staffetta?
«Lisa ha faticato sugli sci nelle ultime gare, ora ha preso il passo giusto, è molto sicura al tiro. È giovane, ma ha le palle. Karin, che oggi ha fatto una gran gara, di carattere è più chiusa. Federica Sanfilippo è una che come me ama divertirsi, stavolta ha sbagliato un po’ al poligono, ma sugli sci ha fatto un ottimo tempo. Non dimentichiamo Nicole Contier, che non ha gareggiato, con lei e Fede abbiamo fatto tante vacanze insieme. Questa vittoria è per lei».
Una famiglia...
«Sì, in estate viaggiamo in gruppo. I soldi sono pochi, così affittiamo un appartamento. Skiman e allenatori cucinano, noi ragazze a turno laviamo i piatti».
Non è brava ai fornelli?
«Non sono da masterchef, ma me la cavo: piatto forte pasta con le zucchine e il tonno».
Si farebbe giudicare da Cracco e Bastianich?
«Per carità, mi fanno paura. E neanche dai giudici di X Factor – la mia passione, praticamente una droga... -, a cantare sono un disastro. Però la giuria è fantastica e quest’anno ho scoperto Fedez».
Idoli sportivi?
«Seguo tutti gli sport. Il modello è Bjorndalen, nella MotoGp tifo Valentino Rossi. Da piccola ero bravina a calcio, ogni tanto ci concediamo una partita con la squadra e io gioco in attacco. Tifo per la Nazionale, mi è sempre piaciuto Del Piero».
Dicono che sia una rockettara.
«ACDC, ma anche disco e house. Quando si può, vado a ballare ben volentieri».
Magari con suo marito Stefano Corradini, allenatore e finanziere come lei. Vacanza ideale?
«Bellissimo il viaggio di nozze in Sardegna quest’anno. La prossima forse in Croazia».
Ultimo libro letto?
«50 sfumature di grigio, due anni fa. Bello, ma... troppo. Non sono una che legge tanto, preferisco le riviste di gossip. Mi sono appassionata alla vicenda di Bruce Jenner, il patrigno di Kim Kardashian che è diventato donna».
Ora le riviste rosa si occuperanno anche di lei.
«Ma no, il biathlon non è così seguito in Italia. È uno sport faticoso, sci e tiro raddoppiano l’impegno. Però sarebbe bello avere più tifosi».
Provi a convincerli.
«Il bello è che non sai mai chi vince fino all’ultimo. L’alternarsi di tiro e sci è emozionante».
Essere belle aiuta nello sport?
«Ti guardano di più. Ma se non vinci non ti fila nessuno».