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 2015  dicembre 11 Venerdì calendario

Tutti i flop di questa Champions

Notti di sogni, di coppe e di campioni. E di molti milioni, non sempre ben spesi. Il mercato del calcio è una fabbrica di speranze, ingrassate a suon di euro. L’estate passata i soldi sono corsi a fiumi. I 15 trasferimenti più costosi hanno pesato per 579 milioni sulle casse dei top club europei. Nomi eccellenti come Kevin De Bruyne sbarcato al Manchester City per 74 milioni o Angel Di Maria finito al Psg per 63. Ma pure pezzi «minori» (per costo del cartellino, 18 milioni) come Edin Dzeko. Dei 15 giocatori più pagati ben 10 hanno ruoli d’attacco. La spesa per loro è stata di 448,5 milioni (dati Transfermarkt) ma i gol messi a segno nel preliminare di Champions League sono stati appena 11: ognuno è costato in media più di 40. 
In testa alla classifica cannonieri stanno sempre i soliti noti. Chiusa la fase a gironi, davanti svetta Cristiano Ronaldo che ha trascinato il Real Madrid al primo posto nel gruppo con 11 centri. Più staccato dal marziano, Robert Lewandowski del Bayern Monaco con 7. Volti noti, seguiti nella classifica cannonieri da Giroud, Muller, Suarez. E i nuovi? Gli sbandierati grandi acquisti? Non bene per ora, con qualche piccola eccezione. 
Il Manchester United ha fatto shopping svuotando i forzieri di Old Trafford. Ha prelevato per 50 milioni dal Monaco Anthony Martial e per 27,50 Memphis Depay dal Psv: rendimento 3 gol in due e Red Devils eliminati e retrocessi in Europa League. 
Ha rischiato e parecchio pure il Manchester City, qualificatosi al primo posto del gruppo D nell’ultimo quarto d’ora dell’ultimo match, pur essendosi assicurato Kevin De Bruyne (74 milioni) e Raheem Sterling (62,5). De Bruyne ha bucato solo la porta del Siviglia, e Sterling, che guadagna 120 mila euro a settimana e ha scandalizzato i giornali inglesi presentandosi al campo d’allenamento su una Smart da 12mila euro, ha salvato l’onore con una doppietta nell’ultima sfida con il Borussia Moenchengladbach e un gol al Siviglia. 
Se Angel Di Maria, ceduto dallo United al Psg si è destreggiato bene realizzando tre reti, molto male finora è andato Jackson Martinez all’Atletico Madrid. L’attaccante, prelevato dai Colchoneros di Simeone dal Porto per 35 milioni, ha messo dentro solo un inutile gol nel 4-0 all’Astana. 
È una lista infinita quella dei campioni strapagati e inesplosi. Lo stesso Julian Draxler, inseguito per tutta l’estate dalla Juventus, è risultato decisivo per il Wolfsburg solo in avvio, salvando così in parte l’investimento da 36 milioni, versati allo Schalke 04: suo il gol (unico fin qui) che ha steso il Cska Mosca all’esordio. 
Langue pure una vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex nerazzurro Mateo Kovacic, lusso da 35 milioni appoggiati dal Real Madrid all’Inter e autore di un misero golletto nell’8-0 al Malmoe. Parziale giustificazione, il poco spazio perché a chiuderlo ci sono mostri come Cristiano Ronaldo e Karim Benzema.  
Così così è andato nella Roma Edin Dzeko. Il bosniaco, non certo strapagato dai giallorossi, ha contribuito con il suo centro alla fondamentale vittoria contro il Leverkusen all’Olimpico e poi ha messo dentro la rete della bandiera nel 6-1 subito dal Barcellona, quando ha pure sbagliato un rigore. 
Tra tante stelle ancora spente, nel cielo della Champions c’è una cometa: il russo Artem Dzyuba, prelevato a parametro zero dallo Zenit San Pietroburgo. Dzyuba, ribattezzato l’Ibrahimovic di Russia anche per il suo metro e 94 d’altezza, è un cecchino: 6 gol in 6 gare nelle qualificazioni. Arrivato dallo Spartak Mosca, dopo aver segnato 17 reti con il Rostov il campionato scorso, era inviso al ministro dello sport Vitaly Mutko (al centro delle polemiche per il caso doping che ha travolto l’atletica russa) ed ex presidente dello Zenit che mai lo avrebbe acquistato. Costava forse troppo poco.