Corriere della Sera, 11 dicembre 2015
Consigli di viaggio per il 2016
Dove andremo ma soprattutto come ci andremo nel 2016? Non ci sono soltanto le mete emergenti nelle principali tendenze di viaggio per i dodici mesi che ci aspettano. Anzi, sempre più spesso le mete si sceglieranno in base a una personalizzazione mirata a soddisfare esigenze specifiche: gli itinerari sostenibili o ad alta tecnologia per il pubblico dei Millennials, le crociere con formule ad hoc (siamo arrivati al rafting e paracadutismo a bordo), i quartieri hipster in giro per il mondo e i Paesi che per l’anno in arrivo offrono un rapporto qualità/prezzo particolarmente vantaggioso. Ancora una volta l’accoppiata turismo e smartphone apre nuovi scenari e alcune indicazioni interessanti arrivano dal mondo del business travel : dai Big Data verranno sempre più spesso scorporati gli Smart Data per personalizzare l’offerta con servizi specifici dal check in del volo fino all’indicazione del miglior ristorante. Migliore non in assoluto ma in base ai gusti personali del viaggiatore 3.0. Le principale novità per i voli saranno i nuovi low cost a lungo raggio con destinazione Usa, come nel caso di Norwegian che avvierà collegamenti a basso costo verso le principali città degli Stati Uniti, mentre per le partenze dall’Italia si dovrà aspettare il 2017. Da Tripadvisor arriva l’indicazione delle tre città ai primi posti del Travelers’ Choice awards per voti e interesse in crescita costante: Porto per l’Europa, Cartagena in Colombia e Tulum sulla costa messicana. Ma al di là delle mete, l’accoppiata fra tecnologia mobile e l’«x factor» esperienziale guiderà ancora una volta il nostro anno di viaggi.
Le mete del 2016
L’Oriente sarà soprattutto sinonimo di Sri Lanka, la Ceylon della colonizzazione inglese in pieno sviluppo turistico dopo gli accordi con gli indipendentisti delle Tigri Tamil. Con una biodiversità sorprendente per le piccole dimensioni e la gentilezza dei suoi abitanti, da Colombo a Galle a Batticaloa, lo Sri Lanka accontenta chi vuole un soggiorno di relax ma anche i più curiosi che si spingono nelle regioni interne: fra Hatton ed Ella si ammirano alcune delle piantagioni di tè più famose del mondo e panorami stupefacenti. Cuba occupa uno spazio di riguardo fra le mete 2016: il raddoppio dei turisti americani è il primo dato del disgelo ma anche gli italiani stanno scegliendo l’Isla Grande prima che l’economia del libero mercato la trasformi per sempre. Una sorpresa è la crescente predilezione per Belfast fra le mete europee a cui si aggiungono le due capitali della cultura 2016: la città basca di San Sebastián e la polacca Wrocław, città sempre all’ombra di Varsavia e Cracovia che ora si prende la rivincita.
Iran e quartieri hipster
Dall’elezione del presidente moderato Hassan Rouhani nell’agosto 2013 e con le successive mosse di distensione verso l’Occidente, il turismo europeo verso Teheran è aumentato del 240% negli ultimi due anni (dati ministero del Turismo iraniano) e per il prossimo anno le previsione danno un numero totale di visitatori stranieri che supererà il milione e mezzo. L’itinerario fra la capitale e le città storiche è il più frequentato: da Teheran la prima tappa è Isfahan (al centro del Paese), con moschee in stile orientale e decorazioni a mosaici e il grande bazar di Qeysarieh. A Shiraz si fa esperienza della proverbiale gentilezza degli iraniani e si visitano il Mausoleo di Hafez, la Moschea del Venerdì, la scuola Coranica e l’Orangerie. Nel nord, Tabriz, a 1400 metri sul livello del mare, ricorda la dominazione mongola con la cittadella e le successive dinastie al potere con moschee e palazzi, fra cui la celebre Moschea Blu.
I quartieri preferiti dagli hipster nel mondo sono un’altra delle tendenze del turismo under 35. Una tribù urbana che modella quartieri alla moda, da Shimokitazawa (Tokyo) a Södermalm (Stoccolma) con un proliferare di locali, ristoranti e club per la musica dal vivo. L’hipster è una sorta di pioniere e i quartieri a sua immagine e somiglianza sono ricchi di locali, club per la musica dal vivo e negozi di tendenza.
Smart travel 3.0
Big Data e smartphone per ricevere aggiornamenti in tempo reale sulla città/zona/ Paese in cui ci si trova sono ormai una realtà. Nei prossimi dodici mesi smartphone e social network continueranno a selezionare dati personalizzati rispetto al luogo in cui ci troviamo. Su un fronte di sviluppo, invece, Sudafrica, Nigeria e Kenya stanno già beneficiando di un aumento del turismo nelle grandi città, da Lagos a Nairobi a Città del Capo, con reti wi-fi gratuite e a buona velocità.
All’estero il turismo esperienziale ha un riferimento in Viator ( www.viator.com ) in Italia fra le startup in crescita ci sono Guide Me Right ( www.guidemeright.com ) e ItalyXP ( www.italyxp.com/it). L’indicatore Flash Eurobarometer indica al 33% la percentuale di cittadini europei che mettono al primo posto il fattore esperienziale durante un viaggio. Significa incontrare i locali e condividere con loro luoghi e attività: dall’agricoltura all’artigianato, il viaggiatore impara vecchi mestieri dal Nord al Sud italiano. È l’offerta della startup veronese Faberest.com con esperienze da mezza giornata da 25 euro a weekend completi da 320 euro.
Sempre più viaggi sostenibili
Fra i tanti siti italiani dedicati al turismo consapevole che intende tutelare i luoghi e le popolazioni visitate, l’Associazione italiana turismo responsabile ( Aitr.org ) ed Ermes.net indicano i principali trend del turismo sostenibile (con coinvolgimento diretto del viaggiatore) e al tempo stesso segnalano mete che permettono di aiutare i residenti anche dopo il viaggio. Un’esperienza che è diventata un modello in molti parchi africani (Kenya, Uganda, Senegal) che danno impiego a residenti nello sviluppo dell’offerta turistica. Il rapporto «Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo», a cura della Fondazione UniVerde, evidenzia che il 65% degli italiani del campione predilige un albergo costruito con criteri ecologici e che utilizza servizi eco a parità di prezzo con un hotel «normale» che non propone menu bio e non punta al fotovoltaico e al risparmio idrico.
La nave come «destinazione»
Dal milione e mezzo di croceristi di trent’anni fa, il mercato globale dei viaggi in nave arriverà a 24 milioni di turisti del mare nel 2016 (State of the Cruise Industry Outlook 2016/Clia) per un giro d’affari di 119,9 miliardi di dollari. Il business continua a crescere e il prossimo anno entreranno in servizio 27 navi oceaniche, alcune di queste di lusso. Sulla «Ovation of the Seas» della Royal Caribbean ci sarà il simulatore di paracadutismo Ripcord, una sfera in vetro panoramica e il centro sportivo con pista autoscontro mentre il colosso Carnival Cruise Line vara la sua venticinquesima nave con un percorso rafting di 140 metri e un cinema Imax. Un’altra sfida per le grandi navi passeggeri dei prossimi anni sarà la qualità della connettività a bordo e la presenza di servizi smart digitali durante le traversate.
Un «faro» digitale indoor
IBeacon (faro o boa) sistema di posizionamento indoor creato da Apple: prime applicazioni aeroporti e musei per dare un plus informativo ai viaggiatori tech negli spazi al chiuso, sia in transito che durante il proprio soggiorno.