Corriere della Sera, 10 dicembre 2015
Il commento a Roma-Bate di Mario Sconcerti
La Roma passa con appena 6 punti, raramente era successo, ma non è una vergogna. La Roma ha vinto l’unica partita che doveva, quella con il Leverkusen. Altra cosa è la dimensione internazionale della squadra, che ancora manca. La partita è stata molto bella, come sempre quando entrambe le squadre hanno bisogno del risultato. In questi casi il calcio si adatta e diventa incerto fino alla fine. Sono più emozioni che gioco, ma è ugualmente tanta luce. Che le due squadre si siano quasi equivalse in fondo a un mini torneo di sei partite, racconta con precisione lo stato di relatività attuale della Roma, una squadra quasi sempre uguale, con nessuno che superi nessuno e un gioco di volontà soffocata. Il calcio è fondamentalmente un grande divertimento, se lo pratichi con paura ti mette all’angolo. La Roma adesso è quasi stupita dal poco che riesce a esprimere. Il Bate non va oltre il Genoa o il Chievo nel nostro campionato, nettamente dietro al Sassuolo. È la delicatezza della partita a far pattinare tutti sul ghiaccio. È dimostrativo il fatto che la Roma passi con uno 0-0, il risultato meno praticato della stagione. Il primo frutto di un calcolo. Ma è anche un piccolo niente ottenendolo in casa contro l’ultima del girone. Non è una partita da esaminare, è stata confusa e bella, hanno tutti corso e dato il possibile. È sembrata una grande fotografia di un calcio minore, ma in questa dimensione vivono ormai il 90 per cento delle squadre europee. Il risultato che doveva la Roma lo ha almeno ottenuto. Non ci sono stati dimostrazioni di miglioramento tecnico, c’è stata però presenza, umiltà, voglia di tenere il risultato. La Roma passa agli ottavi come un sopravvissuto qualunque, ma passa. È quasi il semplice peso di un movimento rispetto a un altro. Andare oltre la Bielorussia non è un fine, ma può restare uno scopo. Più in generale manca alla noia della Roma un Totti, non si sa più quale. Il problema alla fine è questo. Vent’anni di fantasia romanista sono alle spalle e non basta aggiungere, manca la sostituzione. Il problema che tante vaghezze e tanti infortuni hanno diluito, è presente: senza Totti la Roma è giustamente normale.