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 2015  dicembre 09 Mercoledì calendario

Ventiduemila bancarelle in più, duemiladuecento negozi in meno. Lo dice il Registro imprese

Oltre 22mila “bancarelle” in più in tre anni e mezzo e 2.200 “negozi” in meno. 
È il quadro che emerge dall’analisi dei dati del Registro imprese, realizzata da Unioncamere e InfoCamere ed aggiornata al 30 giugno. Il dato conferma ciò che appare evidente attraversando le nostre città: agli italiani i “mercatini” piacciono. 
Stando al bilancio fornito dall’anagrafe delle imprese, in questi tre anni e mezzo, il commercio ambulante nel suo complesso è aumentato del 12,8% grazie soprattutto ai prodotti non legati all’alimentare e all’abbigliamento. A livello territoriale, performance interessanti sono state realizzate in Campania, Lombardia, Lazio, e Sicilia. Il vero e proprio boom, quindi, lo hanno registrato le imprese del commercio ambulante di “altri prodotti” (divisione che comprende la vendita di fiori, bigiotteria e casalinghi), aumentate di quasi il 40% fino a raggiungere le 66.375 unità a fine giugno scorso.
Molto più contenuto, invece, l’aumento delle “bancarelle” tradizionali legate al tessile, abbigliamento e calzature: +5% tra il 31 dicembre 2011 e il 30 giugno 2015, per complessive 76.201 unità. L’analisi provinciale tra fine 2011 e fine giugno 2015 evidenzia che, in valore assoluto, a crescere di più sono state le imprese del commercio ambulante di Napoli: +4.191, pari al +40 per cento. A distanza Roma, con 2.547 imprese in più (+26,2%) e Milano +2.256, città in cui si conferma grande affluenza di pubblico tra i 9 padiglioni della fiera di Rho che hanno accolto la 20° edizione dell’Artigiano in fiera, rassegna di oltre 3.250 stand di artigianato da tutto il mondo. 
Un’indagine – condotta dalla Fondazione della Sussidiarietà, con il coordinamento scientifico di Paola Garrone, del Politecnico di Milano e di Gianmaria Martini, dell’Università di Bergamo – conferma il dinamismo degli espositori italiani dell’Artigiano in fiera. Il 37% degli espositori proveniente dal Nord-Ovest, il 31% da Sud e Isole. L’età media è 46 anni e l’80% ha conseguito un titolo di scuola media superiore o una laurea. Il 75% del campione è rappresentato da ditte individuali o società di persone, il 55% realizza parte del fatturato (in media il 34%) all’estero e il 68% dichiara di vendere anche tramite e-commerce.