Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 09 Mercoledì calendario

Trump in 15 parole (o gaffes che dir si voglia)

«Un minaccioso clown», lo chiama l’ Economist. Ecco il Trump repertorio in 15 parole.
Denaro  «Ho avuto vita dura. Ho cominciato con un piccolo prestito di mio padre: un milione di dollari».
Latte materno L’avvocato Elizabeth Beck ha raccontato di essere stata attaccata da Trump in un dibattimento perché lei aveva chiesto una pausa per allattare il neonato: «Paonazzo, ha puntato il dito contro di me e ha urlato: “Sei disgustosa”».
Obama «Una fonte molto credibile mi ha detto che il certificato di nascita di Obama è un falso».
Donne Ha chiamato la presentatrice Rosie O’Donnell «un grasso maiale». Ha dato della «cagna» alla giornalista Arianna Huffington, «poco attraente dentro e fuori: capisco perché il suo ex marito l’ha lasciata per un uomo». Di Megyn Kelly, che in tv gli aveva chiesto conto delle sue offese alle donne, ha lasciato intendere che il suo stile aggressivo fosse dovuto al ciclo: «Le usciva sangue dappertutto». Della rivale Carly Fiorina: «È una donna, non dovrei infierire. Ma con quella faccia potrebbe mai essere il nostro prossimo presidente?».
Eroe di guerra Ha attaccato John McCain, prigioniero in Vietnam: «È un eroe perché è stato catturato? Preferisco quelli che non si lasciano catturare».
Neri «La pigrizia è una loro caratteristica». «Un nero che conta i miei soldi? Una cosa che odio».
Disabilità A un comizio prende in giro il giornalista Serge Kovaleski, che soffre di artrogriposi, «mimando» la sua rigidità: «Dovevate vederlo, povero ragazzo».
Vaccinazioni «Basta con le campagne massicce di iniezioni. I bambini non sono cavalli: un vaccino alla volta, ogni tanto».
Arabi Parlando di Medio Oriente scambia le «Brigate Quds» (forze speciali iraniane) con «i curdi». Ma in fondo «sono «tutti nomi arabi». Spiegando la sua politica «smart and tough», intelligente e dura, cita Gheddafi: «Una volta gli ho affittato un pezzo di terra. Per una notte gli ho fatto pagare più di due anni d’affitto. E poi non gliel’ho data. Ecco cosa dovremmo fare. Fotterli».
Migranti «Il Messico non ci manda i migliori. Gente con un sacco di problemi. Ci portano droga, crimine. Sono stupratori».
Il muro «Per i clandestini faremo un muro. Sarà un successo (se non ci credete, chiedete agli israeliani). E lo faremo pagare al Messico, perché con l’immigrazione ci fotte. Lo pagheremo con una parte dei soldi che ci hanno fottuto negli anni».
Clandestini «Abbiamo 11 milioni di immigrati clandestini? Li ricacceremo oltre il confine».
Isis «Andiamo là, li facciamo fuori, ci prendiamo il petrolio. Sono ricchi. Hanno connessioni Internet migliori delle nostre. E addestrano i nostri ragazzi in Rete».
Profughi siriani «Non possiamo farli entrare. Sono un cavallo di Troia. Abbiamo già troppi problemi. Angela Merkel ne ha accolti un milione? Che si vergogni».
Correttezza «Il problema di questo Paese è il politicamente corretto. Smettiamola con queste assurdità e andiamo a lavorare».