National Geographic, 7 dicembre 2015
La strana gravidanza dei cavallucci marini
I pesci del genere Hippocampus, meglio noti come cavallucci marini, hanno una caratteristica unica nel regno animale: a partorire non sono le femmine bensì i maschi, che peraltro sono anche molto prolifici.
Tutto ha inizio con una danza. Nel corso di un rituale che dura giorni, i due partner nuotano per ore in sintonia, spesso l’uno di fronte all’altra e con le code intrecciate. «Avete presente quel disegno con due cavallucci marini che formano un cuore? È quasi così», dice Leslee Matsushige, curatrice del Birch Aquarium di San Diego, in California. Questa romantica coreografia serve ad allineare l’ovopositore della femmina con l’apertura di una tasca di incubazione sul ventre del maschio. La femmina vi deposita centinaia di uova, il maschio le fertilizza e sigilla la sacca fino alla schiusa. Anche i maschi del pesce ago e del dragone foglia, parenti dell’ippocampo, incubano le uova in una tasca sul conio, ma solo i maschi del cavalluccio hanno questa sacca chiusa che ricorda un grembo materno.
Dopo una gestazione che dura dai 14 ai 28 giorni a seconda della specie, il maschio espelle i piccoli, fino a 1.500 a covata. La maggior parte però sarà vittima di predatori, habitat compromessi e pesca accidentale. Spesso vengono venduti come souvenir o per le presunte proprietà farmacologiche: la medicina tradizionale asiatica, dice Matsushige, ne usa circa 25 milioni l’anno. È una fortuna, quindi, che i cavallucci siano così prolifici. Certi maschi possono partorire al mattino ed essere di nuovo gravidi all’imbrunire.