La Gazzetta dello Sport, 7 dicembre 2015
Pistola puntata in faccia e rapina: la sfiga di Icardi
Mauro Icardi e Wanda Nara hanno vissuto pochi ma intensi minuti di paura nella notte tra sabato e domenica dopo Inter-Genoa. La coppia è stata avvicinata da due uomini ed è stata rapinata dopo essersi vista puntata in faccia una pistola.
È accaduto tutto sabato notte, dopo la partita vinta 1-0 contro la squadra di Gian Piero Gasperini. Wanda, allo stadio insieme con i quattro figli a bordo del vistoso Suv color oro, e Mauro riaccompagnano i piccoli a casa, dove li attende la tata. Poi marito e moglie si dirigono verso il centro. Arrivati verso mezzanotte in viale Elvezia per cenare in un ristorante proprio di fronte all’Arena Civica, Icardi parcheggia l’auto. All’improvviso spunta una moto da cross con a bordo due uomini che restano con il volto coperto e gli chiedono con decisione, in italiano, di consegnargli tutti i soldi che ha, puntando una pistola contro Mauro. Icardi rifiuta, nega loro il bottino, ma la tensione sale. In pochi istanti l’argentino avrebbe scelto di sfilarsi dal polso l’orologio (non meno di 40 mila euro) che tra l’altro aveva fotografato e postato su twitter un paio di settimane fa: glielo consegna e i due fuggono in motocicletta. Immediatamente Mauro chiama la Polizia che nel giro di pochi minuti raggiunge viale Elvezia per raccogliere la sua testimonianza. Già oggi Mauro e Wanda potrebbero sporgere denuncia verso ignoti. Tutta l’Inter si è stretta intorno alla coppia: «Il club dà il suo sostegno e supporto a Mauro e alla famiglia in questo momento» – ha fatto sapere la società attraverso un comunicato.
Quanto accaduto in centro si affianca al periodo opaco in campo. Mancini lo ha lasciato in panchina contro il Genoa per motivi tattici. E l’ultima giornata di campionato ha portato agli occhi l’evidente confronto con altri colleghi di ruolo che svolgono il lavoro richiesto dal Mancio. Destro, Kalinic e lo stesso Higuain non si preoccupano solo di segnare. Lavorano per la squadra pure fuori area cercando di imprimere pressione ai portatori di palla avversari per togliere serenità e facilità alla giocata altrui. Cosa che Mauro non fa. Non fa più, o almeno non tanto quanto vorrebbe il suo tecnico.Il quale l’anno passato era riuscito a inculcargli il senso del sacrificio unito all’utilità in area. I risultati erano stati soddisfacenti e Mancini si augurava che quanto fatto l’anno passato fosse un’anticamera comoda per questa stagione. Invece c’è stata un’evidente regressione nel gioco che hanno influito sui numeri di Icardi stesso. I 4 gol segnati finora sono contornati di un rosso-allarme. Dopo 15 giornate, solo in 3 occasioni nella storia il miglior marcatore interista ne aveva segnati meno. L’ultimo fu Milito nel 2011-12 (3, alla fine arrivò a 24); prima Sukur, Recoba e Di Biagio nel 2000-01 con 3 e nel 1991-92 Desideri ancora con 3. Uscire dall’area per diventare più pericoloso dentro. Sembra un paradosso. Invece sarebbe la strada giusta per diventare un attaccante moderno. E per dimostrare, da capitano, che prima di tutto viene il bene della squadra.