Libero, 7 dicembre 2015
Lo sciopero dei contributi dei giovani che non avranno mai una pensione
Hanno ragione da vendere i giovani che ieri hanno protestato davanti all’Inps in barba bianca. Il talentuoso Antonio Mastrapasqua, presidente dell’ente fino al 2014, aveva avuto una geniale pensata: chiunque poteva calcolare la sua futura pensione sul sito Inps tranne chi aveva meno di quarant’anni. «Per evitare rivolte sociali», diceva tra il serio e il faceto. Purtroppo aveva ragione. Il suo erede Tito Boeri, con la seriosità feroce degli economisti, ha invece provato ad azzardare una cifra. I nati dopo il 1980, ha detto, «dovranno lavorare fino a 75 anni per ottenere il 25% in meno dello stipendio». Una balla, anche questa. Primo perché l’importo medio stimato è molto inferiore (500-1000 euro). Secondo perché oggi nessuno inizia a lavorare (o meglio, ad avere contributi) a 25 anni. Come arrivi a 50 anni di versamenti se sei Co.co.co a vita? Ma i giovani precari uno strumento di pressione lo hanno: lo sciopero dei contributi previdenziali. Solo se si svuota la cassa dei ricchi pensionati di oggi (gli scandalosi baby, i vitalizi privilegiati) si capirà che il problema esiste, ed è grave. Meglio uno sciopero oggi che una guerra civile domani.