La Stampa, 7 dicembre 2015
Il record di Alice Anselmo: eletta nell’Assemblea regionale siciliana, in tre anni ha cambiato sette gruppi
«Ma scusi, si metta nei panni: se mi occupano la casa e mi trovo circondata da estranei che faccio? Erano gli altri che si spostavano dove mi trovavo io...». Proprio sfortunata Alice Anselmo, 38 anni, avvocato, docente della Kore di Enna: in Assemblea regionale siciliana ha cambiato sette gruppi parlamentari in tre anni. Complimenti. È stanca? «Allora senta, meno male che almeno un giornalista, cioè lei, mi abbia chiamato così posso spiegare ciò che può sembrare strano». Non si preoccupi: in Italia siamo abituati ai veloci cambi di casacca. Lei però batte tutti. E in più, alla fine del gran tour, è diventata capogruppo del Pd. Un partito che da 17 deputati (in Sicilia si chiamano così) è lievitato a 25 grazie alla cavalcata di centristi Udc e di ciò che resta di Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo. Porte aperte, perché chiusi si muore di muffa. Artefice dell’operazione porte e finestre spalancate è stato il viceré di Renzi in Sicilia, Davide Faraone (sottosegretario all’Istruzione): un grande patto con il governatore Rosario Crocetta e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti (seguace di Cuperlo). Accordone che ha portato la Anselmo al vertice del Pd.
Allora, ci spieghi come ha fatto a cambiare più di due gruppi all’anno. «Intanto una precisazione: non sono sette ma sei i gruppi in cui sono transitata. Mi viene attribuito il passaggio nel Megafono (Movimento creato dal governatore, ora sciolto ndr), ma io sono stata eletta nel listino di Crocetta in quota della lista civica il Territorio. Quando entro all’Ars mi iscrivo a questo gruppo. Ad un certo punto il leader di questo movimento, Nello Di Pasquale, se ne va e diffida me e gli altri 3 deputati a utilizzare il nome. Cosa potevamo fare? Ci siamo chiamati Democratici e Riformisti. Intanto comincia una marcia di avvicinamento da altri gruppi, prevalentemente dall’Udc e dal centrodestra. Succede che trovo a casa mia persone che non conoscevo, con i quali non avevo nulla a che fare». Ma eravate tutti nel centrosinistra a sostegno di Crocetta: perché cercare un altro gruppo abbandonando i Democratici e Riformisti? «Non erano chiare le loro intenzioni e allora sono passata prima ai Drs dell’ex ministro Cardinale e poi all’Udc. All’Udc rimango un anno ma a livello nazionale questo partito fa una svolta verso centrodestra e io, che sono di centrosinistra, non posso più rimanere in quel gruppo».
Scusi, c’è qualcosa che non quadra: lei va via dai Democratici e Riformisti perché arrivano quelli dell’Udc ma poi si iscrive al gruppo dell’Udc. Quanto alla svolta a destra dell’Udc, non se n’è accorto nessuno. «Guardi io non sono una voltagabbana: ho sempre seguito una linea retta ovvero il sostegno a Crocetta». Va bene, vada avanti. «Allora, lascio l’Udc e mi iscrivo al gruppo Articolo 4 formato dal compianto Lino Leanza (ex uomo di Lombardo ndr) e guidato da Luca Sammartino (anche lui proveniente dall’Udc ndr)». Sammartino si avvicina a Faraone e vi porta tutti nel Pd e lei diventa renziana. «Giusto, ma ora rappresento tutto il partito».
In questo gioco del Monopoli, dopo avere fatto il giro di tutte le caselle, passerà al via a ritirare i soldi? «Io sono partita dalla casella vicolo stretto e ora sono arrivata alla casella Parco delle Vittorie: qui mi fermo».