Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 07 Lunedì calendario

L’Isis sta reclutando scienziati per creare armi chimiche

Lo Stato islamico (Is) ha assoldato esperti qualificati in chimica, fisica e informatica e potrebbe progettare attacchi con armi di distruzione di massa in Occidente. Lo si legge in un documento informativo del Parlamento europeo, diffuso dopo gli attentati parigini.
Secondo il rapporto, dai primi di ottobre di quest’anno sono morte già cinquecento persone in attacchi terroristici compiuti dall’Is ad Ankara, nella penisola del Sinai, a Beirut, a Parigi e a Tunisi. E le milizie del Califfo Al Baghdadi hanno minacciato ulteriori attentati, ben più “mortali e scioccanti”. Rob Wainwright, direttore dell’Europol, ha detto all’Europarlamento, dopo gli attentati di Parigi, che l’Europa deve prepararsi ad altri attacchi.
«L’Is recluta centinaia di foreign fighters, alcuni dei quali laureati in fisica, chimica e informatica. Gli esperti ritengono che essi siano in grado di creare armi letali utilizzando mezzi semplici”, scrive nel rapporto Beatrix Immenkamp, analista politica del Parlamento europeo.
Numerosi esperti avrebbero già avvertito che il prossimo passo dell’organizzazione terroristica potrebbe essere un attacco con armi biologiche, nucleari o chimiche. Basti pensare, ad esempio, alle cariche esplosive confezionate in proprio, che contengono materiale biologico o nucleare. Anche i servizi segreti americani in agosto hanno messo in guardia sulla possibilità che gli attentati dell’Is possano cambiare: dalla strategia del “lupo solitario” a quella delle armi di distruzioni di massa.
«L’Is dispone già delle conoscenze e in parte anche degli esperti per impiegare materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari (denominati Cbrn) come armi terroristiche», sottolinea Wolfgang Rudischhauser, direttore presso la Nato del Centro contro la diffusione delle armi di distruzione di massa. Rudischhauser avverte: «Abbiamo a che fare con un’organizzazione terroristica molto ben attrezzata e molto determinata» Non è difficile per i miliziani dell’Is procurarsi in Europa i materiali per gli attacchi chimici. Nel rapporto si legge che queste sostanze Cbrn vengono contrabbandate senza problemi. Un’organizzazione terroristica ha molte opportunità di procurarsele. In “centinaia di casi” in Unione Europea sono stati rubati materiali chimici, biologici, radiologici o nucleari. E dalle relazioni dell’Interpol si apprende che ogni anno vengono scoperti più di centocinquanta casi di commercio illegale di materiale radiologico e chimico. In particolare, c’è il pericolo che i terroristi utilizzino sostanze come il sarin o l’antrace. In Iraq, in Siria e probabilmente anche in Libano, l’Is ha avuto accesso anche a materiali Cbrn.
I governi europei sono avvertiti: è necessario controllare chi rientra dalla Siria e altre persone che possono essersi radicalizzate, nel caso esse lavorino o abbiano accesso in settori sensibili, scrive il rapporto. I servizi segreti dovrebbero tenere sotto stretta sorveglianza questi soggetti. La polizia inglese si sta già addestrando per contrastare diverse modalità di attentati terroristici. Finora, però, l’Is ha adoperato cinture esplosive, bombe e fucili automatici. I cittadini europei non hanno mai fatto i conti con la possibilità di attacchi con armi biologiche, nucleari o chimiche. Un attentato di questo tipo, con i suoi effetti devastanti, cambierebbe molte cose. Per questo, dice il rapporto, è opportuno parlare anche pubblicamente di questa possibilità.
©LENA, Leading European Newspaper Alliance
(Traduzione di Carlo Sandrelli)