Corriere della Sera, 7 dicembre 2015
Le Sandrelli, mamma e figlia insieme sul palco e in bagno
Una festa a sorpresa, un compleanno, un bagno. Lu compie 40 anni e le sue migliori amiche Titti, Maria Sole e Angela, le fanno un’improvvisata. Tra champagne, tartine e la torta di rito, finiscono per ritrovarsi tutte nel bagno a confessarsi l’inconfessabile. E spunta inattesa anche la madre della festeggiata, Carmen.
Si intitola Il bagno la commedia di Astrid Veillon, alla Sala Umberto di Roma dal 15 dicembre, poi in tournée, regia di Gabriel Olivares. E per la prima volta in palcoscenico debuttano insieme Stefania Sandrelli e la figlia Amanda: «Ma non nei ruoli di madre e figlia – precisa Stefania – sarebbe davvero troppo. In realtà, durante le prove, quando mi rivolgevo a Lu, mia figlia nella commedia, mi veniva spontaneo guardare Amanda, che interpreta Maria Sole». Le altre protagoniste, Elda Alvigini, Euridice Axen e Claudia Ferri.
Il bagno del titolo è il luogo simbolo dell’intimità fra donne. «È un posto dove ci si può raccontare – dice Amanda – sfogare, svelare segreti». Stefania: «Là dentro può accadere di tutto. Io, per esempio, vado subito a sedermi sulla tazza, un trono da cui ascoltare confidenze e dispensare consigli. Anche a me e Amanda è capitato spesso di rinchiuderci per stare da sole... Magari qualche pianto liberatorio».
Madre e figlia hanno lavorato insieme nel cinema e in tv. Stavolta l’incontro è ravvicinato e, magari, più rischioso per la forzata convivenza. «Non mi preoccupa la frequentazione – osserva Amanda —. Non nego che tra mia madre e me ci siano a volte scontri molto animati, non siamo mica il Mulino bianco». Stefania: «Da adolescente eri contestatrice». Amanda: «Sì, mamma, ma ormai ho 51 anni... Cosa dovrei contestare?». Stefania: «La tournée mi spaventa, non ci sono abituata. Ma è un’occasione per stare più insieme». Amanda è abituata alle tournée: di teatro ne ha fatto tanto. «Vedere mia madre, attrice di cinema, misurarsi con la recitazione dal vivo mi diverte». Sono stati necessari i consigli dalla figlia alla madre? Stefania: «Amanda me ne dà tanti». Per esempio? Amanda: «All’inizio mamma si preoccupava per la memoria, perché non legava le battute del testo al movimento scenico: in teatro se non leghi le parole a ciò che fai, è difficile ricordare la parte». Stefania: «E poi mi preoccupa il rapporto con il pubblico dal vivo. È uno spettacolo senza rete, e non voglio sapere chi verrà a vederlo». Amanda: «Ma proprio quando il pubblico è in sala nasce lo spettacolo e cresce a seconda delle sue reazioni». Stefania: «È un nutrimento continuo, importante per il nostro mestiere».
Due attrici con esperienze diverse, due diverse generazioni. Stefania: «Sulla soglia dei miei 70 anni mi gratifica recitare con un gruppo di donne più giovani: poter ancora entrare in scena con i tacchi e non con le scarpe ortopediche, mi fa sentire una leonessa». Amanda ride: «Tu con le scarpe ortopediche? Penso piuttosto a certe tue colleghe gonfiate dal botox». Stefania: «Che orrore. Meglio una ruga in più che non riconoscersi, quando ti guardi allo specchio». Nel bagno, fra donne, forse si parla anche di questo.