7 dicembre 2015
In Francia il Front National conquista sei regioni • Obama parla alla Nazione dallo Studio ovale: «Distruggeremo l’Isis» • Il centro di Milano blindato per la prima alla Scala • I regali che le donne non vogliono ricevere a Natale • Una donna ammazzata di botte a Parma: si cerca il compagno
Front National Il Front National arriva in testa in sei regioni su tredici al primo turno delle elezioni regionali in Francia. A livello nazionale, il partito di Marine Le Pen è la prima formazione politica superando il 30 per cento, davanti ai Républicains di Nicolas Sarkozy che hanno ottenuto il 26% e ai socialisti fermi al 23% (stime del ministero dell’Interno in base al 70% dei voti scrutinati). L’attenzione si sposta subito al secondo turno in programma per domenica prossima. Il Front National potrebbe ragionevolmente conservare alla fine tre regioni: il Nord-Pas de Calais-Picardie dove è candidata Marine Le Pen, la Provence-Alpes-Côte d’Azur di sua nipote Marion Maréchal Le Pen, entrambe oltre il 40 per cento dei voti, e l’Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, dove il numero due del partito Florian Philippot ha ottenuto il 35%. Nelle altre tre regioni (Centro, Borgogna e Linguadoca-Rossiglione) il vantaggio è meno importante e potrebbe non essere confermato al secondo turno (S. Mon., Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Obama In un discorso alla nazione dallo Studio ovale della Casa Bianca (il primo dopo cinque anni, il terzo in assoluto nei suoi due mandati) Barack Obama ha affrontato di petto la questione della guerra al terrorismo: «Useremo ogni singola parte della potenza americana per distruggere lo Stato Islamico». Dopo la strage di San Bernardino, con la certezza che militanti islamici hanno colpito al cuore l’America nella sua più normale routine (un tranquillo sobborgo della California, un party prenatalizio in un edificio per disabili) il presidente Usa ha deciso di cancellare ogni impegno della domenica sera — doveva andare al Kennedy Center Honors per una cerimonia in onore di Carole King, George Lucas e Rita Moreno — e di parlare in diretta tv a reti unificate. Un discorso (in Italia erano le due del mattino) per rassicurare un’opinione pubblica piuttosto scioccata, durante il quale ha esortato nuovamente gli americani a non «cedere alla paura», confermando che in questo momento la più alta priorità della Casa Bianca è la sicurezza dei cittadini. Obama deve soprattutto convincere gli americani come la sua strategia nella guerra al terrorismo non sia fallimentare. Ecco dunque il richiamo alla “potenza americana”, alle nuove iniziative militari contro lo Stato Islamico (l’invio di nuove forze speciali sul terreno per “coordinare” i combattenti curdi, i militari iracheni e i raid della Air Force), alla nuova strategia per colpire le finanze del califfo e i pozzi petroliferi in mano a Daesh. Con una conclusione precisa: lo Stato Islamico «sarà distrutto», l’America continuerà a vivere con i propri “valori” e un impegno sempre maggiore per giustizia, eguaglianza e libertà. A chi lo accusa (come tutti i candidati repubblicani alla Casa Bianca) di aver sottovalutato le minacce dell’Is parlando invece di “controllo della armi”, Obama ha replicato annunciando un nuovo piano antiterrorismo da concordare con il Congresso ma insistendo anche sulla necessità di rivedere il controllo delle armi (Flores D’Arcais, Rep).
Scala Sebbene non ci siano conferme ufficiali, è atteso anche il premier Matteo Renzi stasera alla Prima della Scala per assistere alla Giovanna d’Arco di Verdi diretta da Riccardo Chailly. La notizia, ieri, ha fatto alzare ulteriormente le misure di sicurezza. Il teatro ha deciso di anticipare di mezz’ora l’apertura delle porte, per consentire i controlli a campione degli uomini della polizia attrezzati con i metal detector. Su tutti i palazzi che s’affacciano su piazza della Scala ci saranno invisibili cecchini. Davanti al teatro ci saranno anche le unità antiterrorismo, insieme con polizia e carabinieri in assetto anti sommossa cui è stato affidato il compito di evitare le tensioni che ogni anno accompagnano la Prima. Già a fine mattinata l’intera area antistante il teatro sarà transennata e gli accessi presidiati dalle forze dell’ordine: 750 gli uomini in campo solo per la Prima. È stata la segnalazione dell’Fbi, a cinque giorni dagli attentati di Parigi, che ha indicato il teatro e il Duomo di Milano tra i possibili obiettivi dell’Isis, a far scattare l’allarme rosso. Il sindaco Giuliano Pisapia, che sarà in teatro stasera, ieri ha chiarito: «Se non fossi preoccupato sarei un irresponsabile, posso dire però che tutto quello che si doveva fare è stato fatto. Dico ai milanesi e ai turisti state tranquilli che tutto è pronto e vedranno una bellissima Prima della Scala» (D’Amico, Cds).
Regali 1 Il Daily Telegraph di Londra ha elencato i regali che le donne non desiderano assolutamente ricevere a Natale. Al primo posto ci sono le guaine rimodellanti. Sullo stesso genere, altri regali odiati dalle donne sono un libro di ricette dietetiche, una confezione di prodotti dimagranti o qualunque altra cosa che sottolinei che c’è un problema da risolvere. Le donne poi non amano ricevere borse contraffatte, biancheria sexy (perché pensano che in realtà è un regalo che il loro uomo fa a se stesso), confezioni di prodotti di bellezza da supermarket (quelle avvolte in un contenitore di plastica trasparente con la spugnetta in mezzo), oggetti di seconda mano, già usati o toccati da qualcun altro (inutile cercare un regalo nei mercatini), qualunque prodotto per pulire la casa, anche se firmato da un famoso designer (Sabadin, Sta).
Regali 2 Numerosi sondaggi si stanno anche occupando di quello che i maschi non desiderano ricevere. Al primo posto c’è la solita cravatta, al secondo le forbici per tagliare i peli del naso e delle orecchie. Gli uomini non ne possono poi più di ricevere sciarpe e calze, felpe e maglioni, pantofole e cava tappi e persino gemelli che nessuno usa più. Vorrebbero cose che le donne non capiscono, come due biglietti per il derby, un abbonamento allo sport della pay-tv, l’ultimo modello di iPad e, se proprio si vuole esagerare, un orologio di marca (ibidem)
Delitto Alessia Della Pia, 39 anni. Di Parma, disoccupata, da una quindicina di giorni conviveva nella sua casa popolare col fidanzato, un ventisettenne tunisino conosciuto un mesetto fa e arrestato più volte per spaccio di stupefacenti. I due, a detta dei vicini, litigavano di continuo. Domenica la donna fu trovata cadavere, davanti al portone d’ingresso del palazzo, col corpo pieno di lividi e ferite. La polizia sospetta il tunisino, che ieri risultava irrintracciabile. Prima delle 14 di domenica 6 dicembre in appartamento nel quartiere Montanara, palazzoni popolari dell’Acer, a Parma (Pasqualetto, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)