il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2015
Rogerio Ceni, il portiere goleador del São Paulo dice addio al calcio: dopo 1191 partite e 129 reti
Più Clark Kent che Superman, anche in campo, dove pure ha infilato un record dopo l’altro. La storia del calcio saluta un uomo tranquillo, che ama vestire sobrio e parlare poco, e che oggi nell’ultima partita del Brasileiro sul campo del Goias saluterà dopo 25 anni da professionista. Lui è Rogerio Ceni, il portiere goleador, avendo segnato l’incredibile cifra di 129 gol, quasi equamente divisi tra calci di rigore e punizione, nelle 1191 partite disputate con la maglia bianco-rosso-nera del São Paulo. Se a livello di reti non c’è confronto, avendo superato José Luis Chilavert, secondo portiere della speciale classifica e fermo a 62, in una lontana partita del 2006 contro il Cruzeiro, a livello di presenze è il secondo giocatore in assoluto dopo Peter Shilton (portiere inglese di Nottingham Forest, Derby County e Southampton) e il primo ad averle giocate con la stessa maglia davanti a Noel Bailie, che ne ha disputate 1013 con il Linfield. All’inizio Rogerio gioca a pallavolo, arrivando a rappresentare il Brasile ai Giochi Studenteschi, e solo quando con la famiglia si trasferisce a Sinop, nel Mato Grosso, comincia con il calcio. Il club presto fallisce, e sebbene Rogerio non abbia una grande esperienza gli consigliano un provino col São Paulo. Nel frattempo, interrotti gli studi per lo sport, lavora come banchiere: Clark Kent veste ancora in giacca e cravatta, non sa che lo attende un futuro da Superman. Nel 1990 il Tricolor Paulista lo aggrega in squadra, ma non gioca mai, solo qualche presenza nelle competizioni minori. Lui intanto si allena calciando le punizioni. “Miravo sempre al palo – racconta –, sapevo che se fossi riuscito ad affinare la mira con il palo poi fare gol sarebbe stato facile”. In pratica esordisce solo nel 1997, a 24 anni, da allora però è un crescendo rossiniano: il numero di portieri presi dal club, e poi andati via perché era impossibile prendere il posto di questo highlander, è impressionante.
Nel 2005 diventa capitano, vince la seconda Libertadores, la seconda Coppa Intercontinentale (con un gol decisivo in semifinale) e festeggia con il numero di maglia 618 (prima e unica volta delle tre cifre nella storia del calcio) il record di presenze con il club paulista. Tra il 2005 e il 2006 segna 47 gol, e in estate in Germania gioca il suo unico spezzone “mondiale” con il Brasile, anche se, pur non essendo mai sceso in campo, è campione del Mondo in Corea e Giappone nel 2002. Alla fine, oltre ai record individuali, nel suo palmares con il São Paulo e con la nazionale non manca nulla. Rogerio Ceni continua a macinare record, e a mettere in fila gli avversari, fino a quando gli infortuni cominciano a tormentarlo e annuncia più volte il ritiro, sempre rimandato. Oggi, a 42 anni, giunge il momento dei saluti definitivi. Per una lesione al piede destro che lo tiene fuori da qualche settimana, forse non sarà in campo contro il Goias, magari entrerà per pochi minuti, se il risultato lo permetterà, perché il São Paulo ha bisogno di vincere per qualificarsi in Copa Libertadores. Comunque vada oggi, la festa di addio è già organizzata con un’amichevole l’11 dicembre sul campo di casa del Morumbi, dove Clark Kent ha fatto la storia senza mai essere costretto a indossare il costume da Superman.