Corriere della Sera, 6 dicembre 2015
Marine Le Pen ha intanto vinto una battaglia culturale
P rima di presentarsi da favorito alle elezioni di oggi, il Front National ha preparato il terreno per anni, cercando di conquistare innanzitutto una egemonia culturale, preliminare a quella politica. Si può dire che il Fn sia in parte riuscito nell’intento, e questa è la base del suo successo: quel che conta è dominare la battaglia delle idee, come sa bene Marine Le Pen lettrice assidua del comunista Antonio Gramsci.
Il voto per il Front National non è un voto di protesta. Il costante progresso elettorale del Fn non è solo il sintomo francese del populismo becero che affligge tutte le democrazie occidentali. Chi vota Marine Le Pen, sua nipote Marion e gli altri candidati frontisti lo fa per adesione a una visione del mondo che è ormai centrale nel discorso pubblico francese. Una visione che si nutre dei contributi di intellettuali e polemisti non certo ai margini ma anzi oggi tra i più seguiti, da Alain Finkielkraut a Michel Onfray (talvolta loro malgrado). Il Front National è difesa dell’identità nazionale, rifiuto dell’universalismo, lotta epocale e «di civiltà» magari non contro i singoli musulmani, ma di sicuro contro l’Islam. Valori discutibili ma valori, non ritocchi fiscali o fredda amministrazione dell’esistente.
A questa offerta culturale e quindi politica, destra e sinistra «repubblicane» non sanno che cosa contrapporre. Nicolas Sarkozy da anni riprende i temi imposti dal Front National, con il risultato che molti suoi elettori finiscono per preferire l’originale alla copia. Il partito socialista di François Hollande si è concentrato sul meritorio tentativo di risanamento dei conti pubblici e sull’economia, ma ha quasi abbandonato – unica eccezione il mariage pour tous – la battaglia delle idee.
Un tempo la cultura dominante era di sinistra, con i temi forti di fiducia nel progresso, multiculturalismo, solidarietà, uguaglianza. Questi valori traballano, la gauche non sa più difenderli e non ha ancora trovato con che cosa sostituirli, come hanno dimostrato gli imbarazzi in occasione della crisi dei rifugiati. Dopo gli attentati, Hollande ha decretato lo stato di emergenza e il suo governo ha dichiarato che potranno esserci deroghe al rispetto dei diritti dell’uomo, in un trionfo di tricolori e Marsigliese. «Il Front National è ormai fonte di ispirazione persino per François Hollande», lo ha deriso Marine Le Pen. Destra e sinistra sono ormai chiamate, come suggerirebbe Gramsci, a ritrovare anima e valori.