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 2015  dicembre 06 Domenica calendario

La furbizia (involontaria?) di Michela Murgia

S ere fa, la scrittrice Michela Murgia era ospite di Bianca Berlinguer a Linea notte per parlare del suo nuovo libro, Chirù. «Ci racconta un po’ di cosa parla il suo libro?» chiede Bianca. «In realtà no, direttrice», risponde Michela. «No?», strabuzza gli occhi la direttrice. «Al termine di questo discorso in cui si è parlato di morti e di guerra con estrema facilità...», taglia corto la scrittrice mettendo fine alla conversazione.
Murgia non sa che la tv è un fiume limaccioso che trascina insieme schifo e gioia, tragicità e ridicolaggine? E poi perché così malmostosa con gli altri ospiti quando è lì per promuovere un libro? Due giorni dopo, sempre su Raitre, la Murgia è ospite di Concita De Gregorio. Con estrema facilità ci parla dell’affinità elettiva tra Chirù, violinista diciottenne, ed Eleonora, attrice di vent’anni più grande, sua maestra di vita.
Un dubbio: e se la scena dalla Berlinguer fosse una studiata operazione di lancio? Se la scrittrice non avesse fatto scena muta, chi si sarebbe accorto della sua partecipazione? Il sospetto mi è venuto leggendo le strategie di lancio del libro. Prima dell’uscita del romanzo, Michela ha creato al suo Chirù un profilo Facebook, coinvolgendo i futuri lettori in un vero e proprio «social media marketing». Niente male, vero?
Murgia sembra la sorella sgobbona di Geppi Cucciari: l’una ha scelto il cabaret, l’altra il convento. Però adesso non ne sono più così tanto sicuro.